“SERVE DAVVERO LA RIFORMA?”
PIENONE A PALAZZO FALCK
PER L’EVENTO SUL REFERENDUM

serata pd fianoLECCO – Palazzo Falck pieno per l’incontro pubblico sul tema “La riforma costituzionale, verso il referendum”, con Emanuele Fiano, deputato, componente I Commissione Affari costituzionali e relatore Pd al disegno di legge di riforma costituzionale.

Erano presenti anche due docenti di diritto costituzionale all’Università degli studi di Milano-Bicocca: Federico Furlan e Giulio Enea Vigevani; inoltre Vittorio Addis del Comitato provinciale per il Sì al referendum, Raffaele Straniero consigliere regionale Pd – che ha coordinato i lavori -, Gian Mario Fragomeli deputato componente VI Commissione Finanze e Veronica Tentori deputata componente X Commissione Attività produttive.

Vigevani ha posto la domanda ricorrente: “ma serve la riforma?”, per sostenere che questa legge prevede interventi chirurgici mirati che cambiano alcuni temi fondamentali dell’ordinamento, come il bicameralismo perfetto, il procedimento legislativo e il regionalismo, che hanno comunque bisogno di modifica radicale rispetto all’attuale impostazione.

Furlan ha affermato che c’è da prevedere un impatto della riforma sul regionalismo. “Il Senato non viene eliminato ma acquista un nuovo ruolo per opera del legislatore: esso rappresenterà le istituzioni territoriali e valuterà le azioni dell’Unione europea. Alcune materie saranno ancora di competenza regionale anche se lo stato può avocarle a sé se lo ritiene necessario”.

Veronica Tentori ha sottolineato l’esistenza di “contrappesi previsti dalla riforma stessa: l’elezione del presidente della Repubblica, il referendum, l’elezione dei giudici della corte costituzionale. Dunque questo comporta nella campagna referendaria un importante lavoro di informazione e orientamento porta-a-porta con i cittadini”.

Emanuele Fiano in chiusura ha svolto un intervento molto ampio, con numerosi richiami storici e autobiografici, per contestualizzare il percorso di riforma nella società odierna. “Il clima politico e culturale oggi è molto diverso dal passato… ma il nostro riferimento deve essere l’Europa, che ha visto alcune gravi situazioni di instabilità politica e sociale (come la Spagna e la Grecia): noi dobbiamo garantire la governabilità vera e al tempo stesso la partecipazione dei cittadini; infatti questa riforma permette alle regioni di avere potere reale di intervento in Senato”.

Inoltre ha affrontato alcune argomentazioni dei firmatari del manifesto del No, con particolare riferimento alle posizioni di alcuni costituzionalisti, negando il rischio dell’eccessivo potere di controllo in capo al governo che innescherebbe la riforma: anzi, “la riforma dà più poteri di controllo alle opposizioni”.