ADOLESCENTI: POST PANDEMIA,
I DISTURBI PSICOPATOLOGICI.
FORMAZIONE IN ASST

LECCO – Ha preso il via ieri, mercoledì 25 maggio nell’aula magna dell’ospedale “Alessandro Manzoni” di Lecco, la prima giornata di formazione incentrata sui “Disturbi psicopatologici in adolescenza” organizzata dalla Neuropsichiatria Infantile dell’ASST di Lecco e rivolta a tutte le figure professionali che si occupano di adolescenti in difficoltà, talora serie e cliniche, nel loro percorso evolutivo, di per sé già problematico, che porta all’età adulta, ovvero neuropsichiatri, psichiatri, psicologi, medici di medicina generale e pediatri delle ASST e ATS lombarde.

La pandemia Covid-19 ha portato in primo piano disturbi clinici correlati al sé corporeo (suicidarietà, disturbi del comportamento alimentare) e/o a dinamiche estreme nelle relazioni con i pari e con gli adulti (disturbi della condotta, ritiri sociali con dipendenza dai social network).

Obiettivo dei quattro giorni di formazione è di presentare i quadri clinici psicopatologici sempre più emergenti tra i giovani (suicidarietà, disturbi della condotta, disturbi del comportamento alimentare e ritiro sociale) ed i modelli di intervento messi in atto nell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’ASST di Lecco in rete con i servizi del territorio.

Dati di attività

Neuropsichiatria Infantile ASST Lecco: attività complessiva del Servizio (fascia d’età 0-18 anni disturbi psichiatrici, neurologici e neuropsicologici) +17 % nell’anno 2021 (4.127 minori seguiti di cui 1.447 prime visite rispetto ai 3.527 minori seguiti nell’anno 2020).

Ambulatorio di psicopatologia dell’adolescenza: costante significativo incremento degli accessi, 368 minori in carico nel 2021: + 52% rispetto all’anno 2014 (206 minori in carico) e +17% rispetto all’anno pre-pandemico 2019 (313 minori in carico).
Capacità di mantenere la presa in carico con modalità dirette ed in remoto anche nell’anno pandemico 2020 (286 in carico).

Adolescenti con ideazione e/o comportamenti suicidari: l’incremento dei casi osservati, in particolare per quanto riguarda l’ideazione suicidaria, dipende sia da un effettivo incremento dei casi osservati sia dall’avvio di modelli di intervento più strutturati tramite procedure aziendali codificate per questa problematica.
Ideazione e/o comportamenti suicidari nel 2021 in 108 minori rispetto ai 73 registrati nel 2019 (+ 47%).
Minori ricoverati nel 2021 nel reparto di Pediatria del Presidio “Alessandro Manzoni” di Lecco per comportamento suicidario n. 23 minori (solo 7 minori nel 2020).

“La situazione pandemica e post-pandemica, tuttora in atto, ha avuto effetti estremamente drammatici su molta parte dei giovani italiani – spiega Enrico Frisone, direttore SocioSanitario ASST Lecco – rendendo, a volte in maniera tragica, evidente un disagio adolescenziale che spesso si esprime con quadri psicopatologici di interesse neuropsichiatrico. Conseguentemente i nostri servizi di Neuropsichiatria dell’Infanzia hanno dovuto adattare i modelli di intervento clinico alle nuove modalità di presentazione dei disturbi clinici”.

“Nell’ambulatorio di psicopatologia in adolescenza, come peraltro all’interno del nostro reparto, il modello di lavoro, coordinato dal neuropsichiatra infantile, è prevalentemente multidisciplinare (medico, psicologico, educativo) – aggiunge Ottaviano Martinelli, direttore Unità Operativa Complessa Neuropsichiatria Infantile ASST Lecco – La presa in carico ambulatoriale rimane il fulcro dell’intervento clinico con peculiare attenzione a quei passaggi (ricoveri, maggior età, collocamenti residenziali) particolarmente critici nei quali va garantita la continuità delle cure dal presidio ospedaliero all’invio ad altri servizi (CPS adulti, Comunità terapeutiche, Servizi Sociali). La pandemia Covid-19 e l’emergenza dei disturbi clinici protagonisti del corso di formazione hanno inoltre reso indispensabile avviare, ed ora stabilizzare, nuove modalità di intervento sia organizzative – interventi in presenza ed in remoto – sia cliniche – procedure aziendali per il riconoscimento del rischio suicidario, interventi educativi a domicilio per gli adolescenti ritirati, interventi psicoeducativi nei disturbi esternalizzanti, ricoveri differenziati in Pediatria e/o in reparti di Neuropsichiatria Infantile regionali – nelle quali rimane essenziale, di fronte a quadri di tale complessità, un costante e continuo lavoro multiprofessionale in equipe”.