IL SENATORE E L’APOSTROFO: TOGLIETECI TUTTO MA NON
IL CORRETTORE AUTOMATICO

arrrigoni Lo svarione grammaticale
foto Corriere

ROMA – Senato della Repubblica in seduta notturna per l’approvazione del pacchetto di riforme fortemente voluto dal governo Renzi. All’opposizione Lega Nord e Movimento 5 Stelle iperattive nel tentativo di ritardare il voto. Tra i metodi più utilizzati per dimostrare contrarietà il più gettonato è da tempo quello di mostrare ai colleghi, ed ovviamente alla stampa, fogli con frasi significative.

Anche il parlamentare calolziese Paolo Arrigoni si è unito al suo gruppo issando frasi di protesta a favore di camera. E tra qualche ”Il voto appartiene al popolo” e qualche altro ”Grasso&Renzi ladri di democrazia” spuntano anche cartelli con la frase ”Qualè merce di scambio?”.

LIBERNAZIONE arrigoni

E in un paese che piange la morte del congiuntivo ecco il volto del senatore Arrigoni che, foglio sgrammaticato alla mano, fa il giro del web. Dal Corriere della Sera la segnalazione, raccolta dal blog di satira e opinione Libernazione, che immediatamente lega la gaffe ai suoi apprezzatissimi generatori automatici.

Nasce così il ‘Generatore automatico di cartelli di protesta in Senato‘. E dall’abbondanza di apostrofo di Arrigoni prende il via una lunga serie di finti errori, pugnalate grammaticali che ci fanno pensare che forse i tagli alla politica potevano risparmiare dizionari e correttori automatici.

 

C. C.