ROCKIT PROMUOVE
‘CHANDRABINDU’, IL PRIMO
ALBUM DEI GHOST MANTRA

ghost mantra album MILANO – Il sito Rockit ha pubblicato la recensione di Chandrabindu, l’album dei lecchesi Ghost Mantra. Dopo due EP i cinque musicisti lecchesi hanno dato alla luce il loro primo LP, uscito lo scorso aprile.

“Un sound spurio ma molto ben costruito, quello dei Ghost Mantra, che mescolano in parti uguali post-grunge, progressive e anche qualche digressione hard rock. Se il cantato del bravo Paolo Valsecchi e alcuni brani come Shape to burn sembrano rimandare al Chris Cornell del periodo Audioslave, la copertina e molti passaggi di Aphelion chiamano in causa direttamente il prog di gruppi come gli Yes, ovviamente un filo ‘rinforzato’ e adattato ai tempi”.

Queste le parole di Silvio Bernardi per Rockit, portale web dedicato alla musica italiana.

ghost mantra

“L’acustica Shelter in hell dà poi un’altra prova della versatilità dei Ghost Mantra, con un’inizio quasi alla Pentangle che svela piano piano i vagabondaggi ‘vedderiani’ del cantato, anche nel pregevole e sostenuto finale”, prosegue l’analisi.

“Non si può dire che facciano musica ‘di moda’, questi ragazzi lecchesi, ma hanno dalla loro una tecnica invidiabile e una composizione personale che cura nel dettaglio tutte le variazioni e le dinamiche, cosa rara per un esordio.

Se apprezzate i gruppi che li hanno influenzati, è difficile che questo disco vi dispiaccia. E magari c’è caso che vi piaccia parecchio“.

C. C.