LECCO – Debora Verduci, di Ballabio, era morta prematuramente lo scorso 31 agosto scorso mentre era in visita insieme ai genitori nella casa dei nonni a Lecco. Ora proprio Luciano e Maddalena, i nonni della piccola – deceduta improvvisamete nella culla in cui riposava – hanno presentato una denuncia ipotizzando presunti ritardi nell’arrivo dei mezzi di soccorso.
I parenti si erano accorti che la bimba non respirava, subito erano state praticati alcuni tentativi per rianimarla, ed era stato interpellato il 112 per chiedere l’aiuto dei sanitari. Secondo le accuse della famiglia, tra la richiesta di soccorso e l’arrivo del mezzo di soccorso sarebbero trascorsi 23 minuti (tempistiche he dovranno essere verificate, così come le telefonate effettuate andranno vagliate da parte degli inquirenti). Secondo quanto trapela, la denuncia farebbe riferimento ad un presunto ritardo ed al peso che questo potrebbe avere avuto nel dramma culminato con la morte di Debora.
Da valutare in particolare il fatto che sia accaduto in via della Pergola – dunque in città e a poca distanza dall’ospedale; per questo andrà considerato perché l’ambulanza sia potuta arrivare in tempi così lunghi in un frangente di quel genere. E soltanto pochi giorni fa era stato denunciato un altro apparente ritardo quando i soccorsi nel capoluogo vennero inviati da Bosisio e l’ambulanza ci mise una ventina di minuti prima di giungere all’abitazione di un 82enne colto da infarto: l’anziano era quindi spirato al Pronto soccorso del “Manzoni“.
Pure per quell’episodio è stata aperta un’inchiesta e la salma dell’82enne era stato sottoposta ad autopsia. Diversamente, sono apparse chiare da subito le cause della morte della piccola ballabiese, dunque l’ultima indagine verterebbe prevalentemente sui tempi dell’intervento. Secondo informazioni in possesso del nostro giornale, Debora era ancora viva quando sono arrivati i soccorsi (chiamati alle 17:48 di quella maledetta domenica e giunti intorno alle 18:10), mentre il decesso è stato confermato alle 18:50.