LUCCHINI: DUE SETTIMANE
DI LAVORO IN CINQUE MESI

Lucchini leccoLECCO – Da dicembre a oggi hanno lavorato solo due settimane. Gli 87 dipendenti della Lucchini di Lecco sono in tensione per la situazione che si è creata all’interno del gruppo con sede a Piombino. Il laminatoio infatti è fermo da mesi, perché dalla Toscana non arriva più lavoro. “Dagli altiforni si produceva la materia prima – racconta Mauro Castelli, Cgil -, questo poi veniva portata a Lecco dove era lavorata e venduta”.

Un doppio filo storico lega quindi lo stabilimento lariano, dove vengono prodotte vergelle, e quello di Piombino, ma che non è destinato a spezzarsi in alcun modo, nonostante c’è chi pensa ci potrebbero essere vantaggi. “Finché si rimane nel grande gruppo non ci sono molti spiragli positivi – indica il sindacalista -, sarebbe meglio vendere la società a pezzi, staccando la fabbrica di Lecco dal resto dell’azienda. Ma il commissario Piero Nardi ha già dichiarato che non ci saranno vendite separate”.

I dipendenti dell’Arlenico sono in contratto di solidarietà dallo scorso settembre. “Durerà un anno, poi non si sa ancora nulla di quello che potrebbe succedere. Probabilmente però ci saranno altri sviluppi prima di quel momento, positivi o negativi”. Ed è ciò che sperano gli 87 dipendenti, tuttora confinati in una sorta di limbo, senza un futuro.

“In settimana avrebbe dovuto esserci un incontro tra Nardi e i rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico, ma è stato rimandato. Ogni appuntamento potrebbe essere decisivo per noi”.

F. L.