A CALOLZIO “DELIMITATORI” CONTRO I CARAVAN DEI NOMADI AL LAVELLO

CALOLZIOCORTE  – I delimitatori di altezza anticaravan saranno posizionati nei parcheggi della zona del Lavello, sul lungolago e nelle vicinanze della ditta Fontana, le due piazzole più “afflitte” da questa situazione.

Il parcheggio di fronte al Monastero del Lavello

Il consiglio comunale del 29 settembre ha portato novità importanti per i cittadini che spesso si sono trovati posti auto occupati abusivamente dalle roulotte.

Il sindaco Marco Ghezzi ha comunicato che nei parcheggi di fronte al Monastero di Santa Maria del Lavello e di fronte alla ditta Fontana saranno installati in settimana i delimitatori di altezza, utili per bloccare l’ingresso alle carovane di nomadi che periodicamente si stanziano sul lungolago e nella zona del Lavello.

L’assessore alla sicurezza Luca Caremi ha confermato che i delimitatori sono attesi per la posa nei prossimi giorni e ci ha spiegato la procedura che porta all’ordinanza di sgombero.

Luca Caremi, assessore alla sicurezza

“Nel momento in cui le carovane si stanziano, il Comune interviene a livello di Polizia Locale, procedendo all’identificazione dei soggetti e alla comunicazione dell’ordinanza di sgombero per motivi igienico-sanitari, firmata dal sindaco”.

Nel caso più recente, l’ordinanza, in scadenza sabato 30, è stata rispettata in tempo e le roulotte si sono spostate; per Caremi “loro sanno di dover rispettare l’ordinanza del sindaco perché non sono nella posizione di poter tirare la corda”, ma il problema è latente poiché il gruppo fa la spola tra le rive del lago e la zona industriale di Olginate o di Cisano Bergamasco.

Una zona futuribile per il loro stanziamento potrebbe essere quella dei Cantelli, nella frazione di Sala, che però, come riferito da alcuni componenti della carovana al vicesindaco Aldo Valsecchi e allo stesso Caremi, giunti sul posto nei giorni scorsi per comunicare con loro, non è riparata e mite come i parcheggi sulle rive del lago e quindi non sarebbe a rischio. Caremi continua sottolineando la difficoltà di “colpire” i nomadi, poiché, al netto delle tante richieste sui social per cui “basta mettere un cartello”, il banale invio di contravvenzioni a persone che, tipicamente, figurano come residenti a Noto o in generale in luoghi distanti dalla loro area attuale, si conclude in costi di spedizione a carico del Comune e un nulla di fatto, poiché nessuno ritirerà mai quelle ordinanze.

Caremi aggiunge che il danno più efficace nei loro confronti è ciò che include la decurtazione dei punti della patente e in generale ciò che possa impedire loro di spostarsi per strada, poiché il loro nomadismo, senza la possibilità di guidare, si può fermare e controllare, senza dover spendere cifre intorno ai “4.000 euro circa per ogni delimitatore“, spendibili “in altri ambiti sicuramente più utili”.

M. C.