TAGLIO ALBERI, CAMBIA CALOLZIO: “BASTA AMBIGUITÀ, LASCIARE PARCO ADDA NORD”

Negli ultimi giorni è arrivata la risposta del Parco Adda Nord alla nostra richiesta di chiarimenti sul mancato rispetto delle prescrizioni relative ai tagli degli alberi eseguiti a Calolziocorte. Una risposta che, invece di chiarire, apre nuovi interrogativi e rende ancora più evidente un problema che denunciamo da tempo: mancanza di trasparenza, ambiguità nelle posizioni e un atteggiamento eccessivamente accomodante nei confronti del Comune.

Il Parco afferma che la collocazione delle nuove piante – prescritte in una autorizzazione del 2019 – sarebbe ancora in fase di valutazione a seguito delle “esigenze di sicurezza” espresse dalla Prefettura.

Ma qui sta il punto: la Prefettura, con una nota ufficiale indirizzata al nostro gruppo, ha smentito di aver mai chiesto l’abbattimento di alberi, la riduzione del verde o qualsiasi intervento di questo tipo.

Allora perché il Parco continua a richiamare una motivazione che non esiste negli atti?

Perché non si dice la verità ai cittadini? E soprattutto: perché il Parco sembra così indulgente quando a non rispettare le prescrizioni è il Comune di Calolziocorte?
È difficile non vedere una disparità di trattamento. Se un cittadino o un’azienda avessero ignorato per anni un obbligo ambientale, avremmo visto la stessa pazienza? La stessa assoluta mancanza di richiami formali?

La stessa disponibilità a “rivalutare” le prescrizioni a distanza di sei anni? I cittadini conoscono la risposta.

La verità è che questa vicenda mette in luce un problema molto più grande: un Ente Parco che non esercita pienamente il suo ruolo di tutela, che non pretende il rispetto delle regole e che si ripiega su giustificazioni poco credibili quando è il Comune a disattendere gli impegni.

E non è accettabile che un Ente Parco – che dovrebbe essere il custode del paesaggio, della biodiversità e del verde – finisca per avallare interventi discutibili e per attribuire ad altri enti motivazioni che quegli enti non hanno mai espresso.
La sicurezza, lo sappiamo bene, non si garantisce eliminando gli alberi, ma gestendo il verde in modo corretto, con manutenzioni, potature e controlli.
A questo punto, la domanda è inevitabile: ha ancora senso per Calolziocorte rimanere nel Parco Adda Nord?

Un Parco che non vigila davvero, che non tutela il verde, che non garantisce trasparenza e che appare accomodante quando il soggetto interessato è il Comune, rischia di non offrire alcun valore aggiunto alla nostra comunità.
Ecco perché riteniamo sia giunto il momento di aprire una riflessione seria, pubblica e partecipata sulla possibilità di rivedere i confini dell’Ente Parco e valutare, insieme ai cittadini, la scelta di uscire dal Parco Adda Nord.

Non si tratta di una provocazione, ma di una constatazione: se il Parco non protegge il territorio e non pretende il rispetto delle proprie prescrizioni, dobbiamo chiederci se sia ancora utile per Calolziocorte farne parte.

Noi continueremo a garantire trasparenza, a chiedere chiarezza e a difendere il patrimonio verde della nostra città. Perché Calolziocorte merita istituzioni che dicano la verità, che agiscano con coerenza e che mettano davvero al centro la tutela del territorio.

Cambia Calolzio