LECCO – L’opposizione di Palazzo Bovara si scaglia contro il bike sharing di Lecco, reo di costare troppo e di essere utilizzato da pochi utenti. “È evidente il fallimento della politica verde del vicesindaco Vittorio Campione – afferma Antonio Pasquini, consigliere comunale Pdl –. È sotto utilizzato, le postazioni del bike sharing sono state installate senza cognizione logica (tutte molto vicine) e una particolare morfologia della città ha contribuito ha determinare lo scarso successo di questa iniziativa”.
Con quasi cinquantamila euro di spese annue –per cinquanta biciclette in tutto – e i poco più di 200 abbonati annuali, il progetto fatica a decollare. Per questo è stato appena creata la possibilità di iscriversi on line e, a breve, sorgerà una nuova stazione fuori dall’ospedale Alessandro Manzoni, dove si potrà noleggiare biciclette con pedalata assistita.
“Forse l’obiettivo di Campione era quello di avere qualche titolo benevolo sulla carta stampata – prosegue Pasquini, che sottolinea un problema di Lecco –: penso sia paradossale spendere tutti quei soldi inutilmente sul bike sharing e, intanto, chiudere corso Matteotti al traffico. Probabilmente più che pensare a questo progetto, l’Amministrazione avrebbe fatto meglio a utilizzare quei soldi per migliorare la situazione stradale”.
A dire il vero un paio di anni fa il bike sharing fu votato anche dalla minoranza. “Giorgio Siani (Lega nord) fu l’unico a vederci giusto – afferma Pasquini – noi c’eravamo fidati di Campione che aveva assicurato come il progetto era pagato in parte dalla Fondazione Cariplo e in parte da sponsor. Ma questi ultimi non si sono più visti”.
Dal canto suo il vicesindaco e assessore alla Mobilità ricorda come “i costi del bike sharing di Lecco siano in linea con quelli di Milano, ovvero circa mille euro all’anno per ogni bicicletta”.