CALCIO: SCACCABAROZZI
GIÀ IDOLO DELLA TURRIS.
“BLUCELESTI? TANTI AMICI”

LECCO – Momento davvero importante quello che sta vivendo il 30enne centrocampista olginatese in forza alla Turris Jacopo Scaccabarozzi. Nelle ultime tre stagioni alla Juve Stabia, in questo primissimo scorcio di campionato il ragazzo si sta togliendo delle belle soddisfazioni; squadra in vetta alla classifica a punteggio pieno e la gioia di aver siglato una splendida doppietta nell’ultima vittoriosa uscita a Torre del Greco 3-2 contro il Sorrento. Turris quindi padrona del campionato a due lunghezze seguono Latina e Juve Stabia, e giovedì i campani sono attesi dalla sempre calda trasferta di Messina.

In Sicilia servono punti per mantenere il primato anche se Scaccabarozzi si camuffa da pompiere: “È vero ora siamo primi, il nostro obiettivo resta comunque la salvezza magari tranquilla ma non oltre. Direi che dobbiamo vivere alla giornata e di conseguenza pensare all’imminente trasferta di Messina, un match sicuramente tosto dove non sarà facile strappare punti”.

Pero la piazza, i tifosi, iniziano a sognare qualcosa di importante.
Loro posso farlo, anche se invito alla calma. Siamo solo alla terza giornata e le favorite al salto di categoria sono altre”.

E si chiamano Benevento, Crotone, formazioni già battute da voi, e Catania, e se tanto mi dà tanto significa che avete i numeri per ambire in alto.
Voliamo basso. Aver superato squadre così importanti può significate tanto e nulla. All’inizio i valori stentano ad uscire, serve il giusto rodaggio. Noi entreremo in campo sempre per ottenere il massimo, e lo faremo anche in coppa Italia. Una volta raggiunta matematicamente la permanenza in categoria penseremo ad altro”.

Tre partite e sei già entrato nel cuore dei tifosi, grazie anche alla tua memorabile doppietta da qui in avanti ci dobbiamo aspettare un Saccabarozzi versione bomber?
In verità era un pezzo che non segnavo, spero di aver ripreso questa abitudine. Sono contento perché i gol sono serviti alla squadra: stavamo sotto 1-2 e nel recupero del primo tempo ho segnato con un destro al volo in acrobazia inserendomi da dietro sino all’area di rigore. Nella ripresa ho calciato appena da fuori area andando ancora a segno con sfera sotto l’incrocio, due belle marcature di cui vado orgoglioso”.

Jacopo, da centrocampista forse uno si sente completo nel fornire l’assist, la palla buona da trasformare in gol. Sei d’accordo?
Giusta sottolineatura, la gente celebra solo chi la butta dentro ma per arrivare a questo c’è dietro un lavoro di squadra incredibile, magari sporco e comunque imprescindibile nella costruzione della manovra. Mi auguro di buttarla dentro se possibile altre volte, a patto che serva a portare a casa punti. Io mi diverto anche a mandare in porta i miei attaccanti”.

Come ti sei ambientato a Torre del Greco?
Direi molto bene, mi sto affiatando sempre meglio sia dentro che fuori dal campo. Mister Caneo è una persona molto leale, è stato lui a cercarmi quando ero svincolato, insomma con lui esistono la massima stima e rispetto”.

Il tecnico ti ha definito persona speciale, anche fuori del rettangolo di gioco.
Di ciò lo ringrazio ma l’ho detto, Caneo è una persona squisita e dai grandi valori morali”.

A proposito, con la Juve Stabia che è successo?
Nulla, non avendo avuto nessun contatto con la dirigenza ho trovato la soluzione giusta e mi sono accasato alla Turris”.

Si prospetta dunque un sentitissimo derby visto che sei stato anche capitano delle vespe. Rivincita alle porte?
No, sarà una partita esattamente come le altre. Io preferisco sempre guardare avanti, e quando ci affronteremo cercheremo di portare a casa un risultato positivo. Tutto qui”.

Nel Lecco in B tanti motivi d’interesse e non solo perché sei un lecchese. Ce li vuoi elencare?
Sì, vestono il bluceleste tanti amici che sento ancora, ad esempio Giudici, compagno proprio nella mia breve esperienza a Lecco. Guglielmotti e Melgrati nelle giovanili dell’Inter, Eusepi e Donati hanno giocato con me alla Juve Stabia, il mister in seconda Malgrati è stato il mio capitano a Renate e ho avuto mister Foschi come allenatore, sempre ai tempi del Renate. Insomma ho davvero tanti motivi al di là della mia provenienza per tifare Lecco. Li ho visti in Tv con il Brescia e mi hanno impressionato, credo che un pari fosse stato sacrosanto, peccato ma sono sicuro che hanno le carte in regola per mantenere la serie B”.

Una categoria in cui non sei riuscito a approdare…
Ma io non mollo, un calciatore deve sempre ambire a salire, in caso contrario e lo dico sinceramente credo che lo stesso farebbe meglio ad appendere gli scarpini al chiodo. Senza ambizioni viene a mancare il sale nella vita e nello sport, quindi giù la testa e pedalare senza sosta sino all’ultimo chilometro”.

Alessandro Montanelli