DIPARTIMENTO DELLA FRAGILITÀ,
ECCO IL BILANCIO DEL 2017:
3500 PAZIENTI PER 120 MEDICI

pirola-manfredi-frisoneLECCO – Al “Manzoni” l’incontro annuale del Dipartimento della Fragilità dell’Asst di Lecco, costituito dai Servizi per cure ed assistenza in ambito geriatrico/riabilitativo domiciliare e palliativo – oncologico e non oncologico – sia in ambito ospedaliero che domiciliare. L’appuntamento, presieduto dal direttore Gianlorenzo Scaccabarozzi, ha rappresentato l’occasione per snocciolare alcuni dati relativi all’attività del Dipartimento nel 2017 e fare ulteriore chiarezza sulle sfide presenti e future a cui esso è chiamato, non per ultimo la presa in carico dei pazienti sub-acuti, così come prevista dal POAS (piano organizzativo aziendale strategico), che sarà effettiva dai primi mesi del nuovo anno.

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“Le cure palliative sono nate e si sono sviluppate principalmente nell’alveo dell’assistenza rivolta ai malati oncologici le cui prognosi, anche grazie al progresso e alla ricerca scientifica, sono migliorate nel corso degli ultimi decenni” spiega Scaccabarozzi. “In Italia un numero sempre maggiore di anziani, spesso soli, è affetto da patologie croniche e degenerative, con bisogni assistenziali complessi. Le risposte a tali bisogni devono essere ricercate in modelli organizzativi che siano capaci di garantire tempestività della presa in carico del paziente e appropriatezza dei percorsi di cura, collaborazione tra specialisti di discipline diverse e integrazione tra servizi tradizionalmente scollegati, cure palliative di base che attribuiscono al medico di Medicina Generale un ruolo cruciale e cure palliative specialistiche offerte da équipe dedicate”.

Sono stati oltre 3500, in totale, i pazienti in carico al Dipartimento della Fragilità dell’ASST di Lecco nel 2017: di questi, 1460 assistiti, 753 nuovi, 670 geriatrico/riabilitativi e 650 pazienti in cure palliative.

dipartimento-fragilita-pubblicoPer far fronte alla crescente richiesta di cure, motivata da un’evoluzione epidemiologica e demografica che trova nel nostro Paese una specifica declinazione (riduzione dell’ampiezza delle famiglie e aumento dell’età media della popolazione), una nutrita schiera di oltre 120 professionisti che conta 50 infermieri (di cui 14 Care/case manager) guidati da 1 RAD e 1 CPS, e poi 12 fisioterapisti, 18 medici, 2 psicologi, 1 assistente sociale, 1 dietista, 8 amministrativi e 4 borsisti (di cui 2 informatici, 1 data manager e 1 addetto alla gestione della formazione).

Una sfida di certo complessa, quella illustrata, sulla quale è stata per l’appunto modellata la struttura operativa del Dipartimento della Fragilità dell’Asst di Lecco, che costituisce il punto di riferimento della rete dei servizi operanti sul territorio, garantendo un collegamento costante con le aziende ospedaliere, la medicina generale, l’Hospice, gli Istituti di Riabilitazione, le Residenze Sanitarie per Anziani e i Servizi sociali comunali.

“Nell’ambito regionale siamo di certo un centro all’avanguardia. Farsi trovare pronti di fronte ai bisogni che cambiano è la carta vincente per restituire un servizio efficace” sostiene il Direttore Generale dell’Asst di Lecco, Stefano Manfredi.

“In questi ultimi due anni, grazie all’applicazione del nuovo POAS, sono stati fatti grossi passi in avanti sul piano dell’integrazione tra ospedale e territorio, anche dal punto di vista delle modalità operative” – spiega la Direttrice Sanitaria Flavia Pirola. “La presa in carico del paziente si è fatta più veloce, le modalità di valutazione del suo status sono state rese più efficaci. L’obiettivo, ora, è quello di intensificare la collaborazione con i medici di base e con i pronto soccorso dell’Asst, al fine di garantire ai pazienti in assistenza domiciliare che giungono in pronto soccorso un’assistenza più adeguata alle loro condizioni”.