IN ANTEPRIMA LA RECENSIONE
DI “VA’, METTI UNA SENTINELLA”,
IL NUOVO ROMANZO DI HARPER LEE

go-set-a-watchman-copertinaIl buio oltre la siepe, romanzo di Harper Lee pubblicato nel 1960 e vincitore del premio Pulitzer per la letteratura, ha conquistato i cuori di diverse generazioni. Complice l’adattamento cinematografico di Robert Mulligan (1962) – che fece vincere un Oscar a Gregory Peck – la storia viene spesso proposta agli alunni delle scuole medie e superiori per imparare il grande valore della tolleranza.Atticus Finch è un avvocato cinquantenne che, nell’Alabama degli anni ‘30, difende un chocolate, un uomo di colore accusato ingiustamente di stupro. Si tratta di un atto eroico e controcorrente che, pur non portando a un effettivo risultato, mostra come in uno scenario razzista possa farsi strada l’eccezione. La storia è narrata da Scout, la bambina di Atticus, che osserva il padre, il fratelloJem e la domestica Calpurnia con occhi innocenti.

Va’, metti una sentinella, il seguito di questo grande classico, uscirà in Italia il 19 novembre. Il romanzo è molto diverso dal primo capitolo: siamo negli anni ’50 e Scout, che ora si fa chiamare con il suo nome di battesimo, Jean Louise, ha ormai 26 anni e vive a New York. Suo fratello Jem è morto e il padre – che ha ora più di settant’anni – ha “adottato” Henry, caparbio corteggiatore della protagonista. Durante una visita di due settimane a Maycomb, la città in cui è cresciuta, Scout si ritrova a dover affrontare una realtà molto difficile: suo padre non è più il paladino dei diritti degli emarginati, ma sembra aver cambiato linea di pensiero, conformandosi alla società americana di quegli anni, fatta di scontri e di paure. Seguono poi i litigi con la zia, le alte aspettative di Henry nei suoi confronti, lo sconforto nel vedere che in pochi approvano le sue scelte. Non abbiamo Jem, non abbiamo Dill – fidanzatino d’infanzia – non abbiamo il misterioso ma in fondo buono Boo. Solo vaghi ricordi passati che emergono tramite flashback, che però, dopo anni, non fanno più lo stesso effetto.

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