TELETHON PREMIA 4 LECCHESI.
“CITTÀ ORGOGLIO NAZIONALE,
SI STUDIA IL CASCO CEREBRALE”

LECCO – Telethon ha consegnato quattro riconoscimenti ad altrettanti lecchesi che si sono distinti nella raccolta fondi per la ricerca contro i tumori. Luogo della cerimonia una gremita sala consigliare di palazzo Bovara a significare un simbolico abbraccio della cittadinanza tutta a queste lodevoli iniziative. Protagonisti Anita Brizzi, che durante l’anno dedica parte del suo tempo alla sezione lecchese di Telethon, Silvia Cedro, ingegnere che ha perso il padre a causa della Sla e da allora si è impegnata attivamente nella lotta alla malattia, Luca Dossi, organizzatore della maratona di calcio del palio del beato Serafino, ed Alfredo Polvara per la disponibilità sempre avuta verso l’associazione.

telethon consiglio lecco

“Ci sono 7.000 malattie cui bisogna abbinare la parola cura – spiega Renato Milani, coordinatore lecchese – , lo scopo di Telethon è questo. E Lecco l’ha capito bene tanto da distinguersi perché da 10 anni siamo la provincia che raccoglie più fondi, è anche grazie ai nostri concittadini se negli ultimi anni il vento è cambiato. Finalmente la scala della ricerca ha preso il sopravvento su quella della pura speranza e i nostri ricercatori sono riusciti a sconfiggere alcune malattie. L’obiettivo però è sconfiggerle tutte e 7000, sappiamo che un giorno ce la faremo”. E se la campagna di Theleton del prossimo inverno replicherà la cifra della scorsa stagione la sola provincia di Lecco avrà raggiunto la raccolta complessiva di 3 milioni di euro “a donazioni di 5-10 euro per volta”.

telethon gerolamo fontana renato milaniHa preso poi la parola Gerolamo Fontana, presidente di Telethon Lecco: “Nella mia attività ogni giorno conosco qualcuno con una malattia rarissima, e non in giro per il mondo ma qui a casa nostra. Tanti vengono anche per curarsi perché noi abbiamo i migliori cervelli ma siamo un popolo in bolletta. E allora Telethon si impegna a sostenere questi cervelli, vanto della nostra ricerca. E’ tutto trasparente, alla ricerca viene destinato l’85% di ogni raccolta che porta il nostro nome, il restante 15% lo utilizziamo per comprare i classici panettoni, per i calendari, insomma vengono finalizzati al proseguimento delle campagne”.

“Finalmente possiamo dire di aver vinto completamente 3 malattie – prosegue Fontana -, tre malattie genetiche rarissime per le quali ora non soffrirà più nessuno. Non ci saranno più i “bambini bolla”, malattia diagnosticata a 16 bambini costretti a vivere dietro a una tenda a ossigeno a causa di un sistema immunitario altamente compromesso. Ne parlo sempre nelle scuole, provate a stare pochi minuti in una bolla senza un videogioco, senza un amico vicino e senza poter ricevere una carezza dai vostri genitori. La spesa è stata di 360 mila euro a paziente e siamo arrivati a una cura. Da qui al 2020 andremo a curare altre 200 malattie“.

Fontana ricorda poi la collaborazione coi ricercatori del Politecnico di Milano e Lecco, coi quali si sta sperimentando un braccio meccanico che sia controllabile dagli occhi, con la voce o con un joystick. “Abbiamo i prototipi, ora stiamo cercando un’industria interessata a produrlo, e dovrà farlo con costi accessibili. La prossima tappa è un casco capace di leggere le onde cerebrali per controllare gli arti meccanici. Fantascenza? No, ci stiamo lavorando proprio qui a Lecco”.