LA GOLETTA DEI LAGHI BOCCIA
LE FOCI DI CALDONE E GALLAVESA.
MEGLIO ADDA, ESINO E DORIO

goletta laghi 2016LECCO – Due punti sui cinque indagati risultano ancora fortemente inquinati, questo il risultato del monitoraggio scientifico sulla sponda lecchese del Lario. “Confermate alcune criticità degli scorsi anni: vietato abbassare la guardia” commenta Legambiente presentando i dati.

Questa mattina, alla presenza di Simone Nuglio, responsabile dell’iniziativa Goletta dei Laghi, di Costanza Panella, direzione Legambiente Lombardia e presidente Legambiente Lario sponda orientale, e di Laura Todde, vicepresidente Legambiente Lecco, i rappresentanti della Goletta hanno illustrato gli esiti dei campionamenti effettuati sul Lario. Sono stati invitati la direttrice Atop, il presidente di Lario Reti Holding, il Settore Ambiente della Provincia di Lecco e l’Ats Brianza.

In base a quanto è emerso dal monitoraggio scientifico – effettuato in determinati punti individuati anche grazie alle segnalazioni dei cittadini tramite Sos Goletta – quest’anno, sulla sponda lecchese del Lago di Como, il laboratorio di Goletta dei Laghi ha evidenziato due punti fuori dai limiti di legge sui cinque campioni oggetto dell’indagine microbiologica. I sorvegliati speciali sono i campioni prelevati a Lecco alla foce del torrente Caldone e a Vercurago, alla foce del torrente Gallavesa. Rientrano nei limiti di legge, invece, la foce del fiume Adda, la foce del torrente Esino e il campione prelevato a Dorio presso la spiaggia LC45 in corrispondenza dello scarico.

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Nonostante tre degli storici sorvegliati speciali quest’anno siano entro i limiti, non possiamo ritenerci soddisfatti di questo risultato, anche perché non ci risulta alcun provvedimento che possa aver influito positivamente sulla qualità delle acque in questione” sottolinea Costanza Panella, presidente del circolo locale. “Sul ramo di Lecco stupisce il risultato del torrente Gallavesa, dal momento che abbiamo avuto conferma dall’ufficio d’ambito del completamento degli interventi adeguativi nella Valle San Martino su depuratori, reti fognarie non allacciate e collettori. Il risultato alla foce del torrente Caldone, invece, non ci sorprende e non fa che confermare le criticità degli scorsi anni”.

legambiente bellano goletta-lucia (1)In base ai parametri indagati, enterococchi intestinali ed escherichia coli, vengono considerati come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. Nel monitoraggio vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso si trovano lungo le rive dei laghi: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione degli scarichi civili che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nel lago. Quello di Legambiente è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali delle Ats locali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.

“Quest’anno abbiamo deciso di ridurre del 50% i luoghi di campionamento – commenta Simone Nuglio, responsabile Goletta dei laghi di Legambiente – così da concentrare le indagini su foci e canali malati cronici. Per questo motivo, valuteremo se presentare delle segnalazioni tramite esposto alle autorità competenti sui luoghi risultati storicamente fuori dai limiti di legge, perché non possiamo assolutamente permetterci di abbassare la guardia su questo ormai cronico problema. Ci teniamo a sottolineare che l’esposto rappresenta uno strumento per segnalare all’autorità preposta una criticità e non vuole essere un’azione intrapresa contro uno specifico soggetto”.

Goletta sul Lario_microplastiche

Per il terzo anno il lavoro di campionamento di Goletta dei Laghi ha riguardato anche il monitoraggio delle microplastiche presenti nelle acque. I dati raccolti verranno elaborati nei laboratori di Enea – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – e presentati in autunno. L’obiettivo dell’edizione 2018 è di approfondire lo studio sulla dinamica delle microplastiche nei laghi, analizzando il ruolo che questi sistemi semi-chiusi svolgono, in relazione alla presenza dei loro immissari ed emissari, che nel caso specifico dei laghi subalpini italiani rappresentano i principali affluenti del Po. Questo studio è importante anche per determinare le relazioni tra concentrazione e tipologia di microplastiche, con la presenza di differenti fattori di input, valutando il ruolo di serbatoio, ma anche di sorgente di detriti, del sistema fluviale-lacustre.