CONFINDUSTRIA, IL BILANCIO 2015
“ACCORPAMENTO IMPORTANTE,
PER IL FUTURO SERVE STABILITÀ”

GALBUSERA MAGGILECCO – In primis l’unione due associazioni, ma non solo. Il 2015 è stato un anno importante per Confindustria Lecco e Sondrio. Così il presidente Giovanni Maggi traccia un bilancio degli ultimi dodici mesi. “Si tratta di una delle aggregazioni meglio riuscite a livello nazionale – spiega il numero uno di via Caprera –. Un accorpamento che è partito dal basso e per il quale riceviamo molti complimenti dagli imprenditori. Questa fusione permette a Lecco di avere una maggiore massa critica, mentre Sondrio può fornire più servizi alle proprie aziende. Ma soprattutto il segreto è quello di non aver voluto inglobare un altro territorio, ovvero la Valtellina, ma di averne rispettato l’identità e le caratteristiche positive. Siamo infatti al fianco di Sondrio nel sostenere la l’autonomia valtellinese per enti come Prefettura o Camera di Commercio”.

A fine aprile 2015, con la fusione delle associazioni territoriali delle due  province, è nata ufficialmente Confindustria Lecco e Sondrio, che rappresenta circa 850 imprese per un totale di oltre 36mila addetti. Nel mese di giugno si è tenuta la prima Assemblea generale dell’ente a cui sono intervenuti il presidente nazionale Giorgio Squinzi, il governatore della Lombardia Roberto Maroni, il vicepresidente e direttore di Fondazione Edison Marco Fortis e il professore di Storia economica all’Università degli studi di Milano Giulio Sapelli.

Parecchie anche le iniziative per i più giovani. Con il Gruppo scuola sono state progettate numerose iniziative, partendo da “Alternanza scuola lavoro: scuola e impresa si incontrano”, ma anche con il “Progetto Imo-Industria metalmeccanica a sostegno dell’occupabilità”, ma anche il Pmi day (la giornata nazionale delle piccole e medie imprese) e Orientagiovani. Con il Gruppo giovani imprenditori è stata creata Ggi Academy per  approfondire la conoscenza del mondo dell’impresa. Altre iniziative sono state organizzate tramite la Fondazione per la salvaguardia della cultura industriale Badoni, impegnata  nelle iniziative di didattica laboratoriale e nella quarta edizione del progetto stage docenti.

Il futuro però è ignoto. “L’economia ha bisogno di stabilità politica – afferma Maggi – e ora in Europa non c’è. Il mercato nazionale non è morto, ma non abbiamo ancora una ripresa vera e propria”.