IL GERENZONE PROTAGONISTA
NEL DOCUMENTARIO DI SOFIA
CEPPI BADONI ALL’OTOLAB

LECCO – L’aspetto più suggestivo della proiezione del documentario Il Gerenzone del 1961 di Sofia Ceppi Badoni all’ OtoLab è stato il torrente stesso le cui acque hanno fatto da sottofondo al silenzio del pubblico durante la visione. La serata è stata introdotta e raccontata da Anna Nicolai che ha spiegato come: “L’Officina Gerenzone intende avviare un’attività che vorrebbe promuovere e valorizzare la zona della città percorsa dal torrente: la valle del Gerenzone. Il laboratorio è quasi un’idea, ma con l’aiuto di chi lo vorrà potremmo farla diventare sempre più concreta”.

I tre restauratori del filmato

L’Officina Gerenzone è formata da una serie di associazioni tra cui Legambiente Lecco, Conscious Host, Oto Lab, Dinamo Culturale, Les Cultures, Politecnico di Milano – polo di Lecco, Liceo Leopardi e Liceo Manzoni, presenti alla serata con i loro rappresentanti.

La proiezione del documentario, lasciato in eredità dalla famiglia Badoni alla città di Lecco, ha mostrato in 27 minuti lo storico passato delle attività artigianali ed industriali ormai andate perdute, nate e cresciute con i magli e le “berte” mosse dall’acqua del Gerenzone, lungo il tragitto che va da Laorca e Rancio fino alla foce. Il torrente, infatti, nasce alle pendici della Grigna Meridionale con la sorgente che si trova a Ballabio a una quota di circa 1060 m, e si sviluppa per poco più di 4 km.

Marta Badoni

Il filmato è stato risistemato nella narrazione audio e musicale da tre giovani: Federico Videtta che ha curato la parte tecnica riuscendo anche a ritrovare i suoni originali delle lavorazioni grazie alla collaborazione di alcune fabbriche della zona, e i musicisti Giovanni Timpano e Giovanni Dell’Era. La narrazione è stata affidata invece alla voce dell’attore lecchese Alberto Bonacina.

Ad introdurre il filmato è stata la sorella di Sofia, Marta Badoni: “Con Sofia ho avuto molti scambi, in questo progetto ho svolto il ruolo di portaborse, ma seguirla nel suo lavoro mi rendeva felice lei era una grande amante del cinema, appassionata e con un occhio davvero attento è riuscita a regalarci un piccolo capolavoro da conservare con cura. Con l’audio ‘restaurato’ sono felice di presentarvelo”.