APRE LA MOSTRA ‘FUTURISTI’:
A LECCO LA LEZIONE DI BOCCIONI

LECCO – Comincia oggi, sabato 18 marzo, a Palazzo delle Paure di Lecco la mostra ‘Futuristi. Una generazione all’avanguardia‘ che indaga la presenza di linguaggi d’avanguardia nell’Italia dei primi decenni del Novecento. Durerà fino al 18 giugno.

Si tratta del secondo dei cinque appuntamenti di Percorsi nel Novecento, programma ideato dalla Direzione del Sistema Museale Urbano Lecchese e affidato per la sua progettazione e realizzazione a ViDi Cultural. Barbara Cattaneo, direttore del Si.M.U.L, spiega che la mostra s’inserisce nel programma delle mostre del Comune di Lecco e del Sistema Museale Urbano Lecchese, che prevede per Palazzo delle Paure una stagione triennale, iniziata nel 2022, dedicata alla pittura italiana dalla fine dell’Ottocento agli anni Sessanta del Novecento, seguendone il percorso cronologico e l’iter storico-artistico. È questa la prima esposizione che apre il percorso all’interno del ricchissimo e complesso cammino dell’arte novecentesca.

“Il Futurismo, movimento rivoluzionario, dinamico e dirompente, costituisce di fatto la prima e unica avanguardia italiana, all’interno del coevo clima europeo dell’inizio del XX secolo, che segna la rottura del concetto di pittura dal vero per dare il via a quello che sarà il linguaggio dell’arte astratta – continua Cattaneo -. Sono questi gli anni dei grandi cambiamenti epocali che segnano la rottura con la tradizione ottocentesca per dare inizio al nuovo secolo. Tutto muta, dal campo economico-sociale, ai modi di vivere, allo sviluppo urbano, alla nascita della grande industria, al concetto stesso di arte. Il Futurismo in Italia, in seguito al Manifesto del 1909 di Filippo Tommaso Marinetti, trasforma il modo di pensare l’arte in tutte le sue declinazioni, dalla pittura alla scultura, al teatro, al design, dando vita a opere che abiurano il “bello” per cantare il presente, il movimento, la dinamicità, il moderno”.

Grande protagonista della scena pittorica è Umberto Boccioni che, con Balla, Carrà, Severini, Depero, Russolo in campo musicale, costituisce un punto di non ritorno per tutta l’arte italiana ed europea del Novecento. Pur concludendosi in un periodo intenso ma breve, segnato dalla precoce morte di Boccioni nel 1916, il Futurismo lascia una lezione, che continua nei due decenni seguenti, attraversando gli anni Trenta e il cosiddetto Ritorno all’ordine con coerenza, ricerca personale e originalità. È questo il ‘secondo Futurismo’, un movimento complesso e di importante spessore culturale, non sempre valorizzato dalla critica, che in questa mostra viene particolarmente esplorato e interpretato attraverso i linguaggi originali e personalissimi dei propri artisti.

 

 

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