LICEI QUADRIENNALI, ESPERIMENTO BOCCIATO: RICCIARDELLI AVEVA RAGIONE

LECCO – L’analisi sostenuta dal nostro columnist Valerio Ricciardelli anche in una recente intervista che abbiamo pubblicato, sollevava molte perplessità sui diplomi quadriennali che sarebbero acquisiti con la riforma Valditara 4+2.

Ricciardelli ha più volte argomentato che il nostro Paese ha bisogno di più scuola e non di meno scuola con una diminuito da 5 a 4 anni, perché in tal caso la scelta del percorso più breve sarebbe solo dovuta all’acquisizione di un diploma studiando un anno in meno. Oggi, la notizia del giorno, viene dall’annuale Rapporto Eduscopio del gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli, che boccia l’esperimento dei percorsi quadriennali e conferma le analisi del nostro esperto.

Infatti, diversi articoli tra cui il Fatto Quotidiano, riportano la seguente intervista: “I risultati di questa analisi – ha commentato il direttore della Fondazione, Andrea Gavosto – suggeriscono che un percorso quadriennale che anticipi a 18 anni l’uscita dalla scuola secondaria, in assenza di un profondo ripensamento didattico e organizzativo, potrebbe avere effetti negativi sulle competenze degli studenti e sulle loro prospettive successive. Non è vero, peraltro, che nella maggior parte dei Paesi europei la scuola secondaria finisca a 18 anni, come talvolta si afferma. Più in generale, prima di mettere a sistema riforme con l’obiettivo di migliorare la qualità degli apprendimenti e le opportunità di successo degli studenti italiani, credo sarebbe doveroso valutare l’efficacia delle sperimentazioni che anticipano le riforme auspicate, così da poter ancora intervenire per tempo con aggiustamenti, allorché gli esiti non siano quelli originariamente attesi. Questo, purtroppo, non sempre avviene nel nostro Paese”.

Il vero dramma sembra essere quello, in ogni caso, che avviata la sperimentazione nessuno ha verificato com’è andata. Percentuali che potrebbero valere come campanello d’allarme anche per la futura filiera formativa tecnologico-professionale “4+2”, che a partire dall’anno scolastico 2026-2027 supererà la fase sperimentale per diventare un nuovo ordinamento stabile del sistema nazionale di istruzione e formazione.

A questo link riportiamo l’ultima intervista di Ricciardelli pubblicata da Tuttoscuola, dove ribadisce ancora una volta, l’importanza e l’urgenza di riformare gli istituti tecnici quinquennali, evidenziando che questa è la vera riforma che serve al Paese.

RedCult