CALOLZIOCORTE – Il tema dell’amianto continua a essere un argomento di primaria importanza per la comunità calolziese. Il gruppo Cambia Calolzio, che sottolinea di aver da sempre posto questa problematica al centro della propria azione politica, ha sollevato interrogativi e battaglie su diversi fronti, tra cui l’area Brambilla e la Casa dell’Associazione.
“Nel recente Documento Unico di Programmazione, l’amministrazione ha indicato tra i propri obiettivi la lotta all’amianto e l’incentivo alla sua bonifica sul territorio. Tuttavia – spiega il gruppo d’opposizione – , il documento non specifica in che modo si intenda perseguire questo obiettivo, né quali azioni concrete verranno messe in atto. Questa volontà della giunta Ghezzi si scontra con azioni contrarie al perseguimento di questo obiettivo. Da una verifica eseguita da Cambia Calolzio si è accertato che questa amministrazione non ha provveduto al rinnovo del servizio offerto dallo Sportello Amianto, non avendo impegno per l’anno 2025 la quota spettante. Una vera contraddizione tra il dire e il fare dell’amministrazione comunale”.
“Un aspetto particolarmente critico – evidenziano – riguarda le strutture contenenti amianto situate in prossimità di scuole, biblioteche e oratori, aree particolarmente sensibili per la tutela della salute pubblica. Secondo la normativa vigente, in tali contesti è necessario un monitoraggio costante per garantire la sicurezza dei cittadini, in particolare dei bambini e dei ragazzi.
Un caso emblematico è quello della scuola di Sala, nelle cui vicinanze – a meno di 150 metri – sono presenti edifici con coperture in amianto. Questa situazione, facilmente verificabile anche tramite immagini satellitari, era già stata segnalata da tempo. Già due anni fa, in occasione dell’approvazione del Piano di Governo del Territorio, erano stati evidenziati obblighi specifici per i proprietari di questi edifici in merito alla rimozione dell’amianto. Tuttavia, a distanza di anni, la situazione appare invariata“.
“La domanda che poniamo all’amministrazione è chiara: è al corrente di queste criticità e quali azioni sta svolgendo per monitorare lo stato di conservazione delle coperture in amianto presenti sul territorio? Perché non si voluto rinnovare il servizio Sportello Amianto? Perché non si interviene nei controlli degli edifici in prossimità della scuola di Sala?”
A chiarire ulteriormente la questione è intervenuto il capogruppo Diego Colosimo: “È bene precisare che il Comune aveva aderito all’associazione Sportello Amianto nel 2022, tramite una convenzione formalizzata con delibera di giunta e un atto amministrativo del funzionario, che prevedeva un impegno di spesa di 790 euro annui per il triennio 2022-2024. Tuttavia, dopo aver interpellato l’Ufficio tecnico, non sono riuscito ad ottenere informazioni dettagliate; così ho deciso di procedere verificando direttamente negli atti pubblici e sul sito del Comune. Ebbene, non esiste alcun atto di impegno per l’anno 2025 a favore dell’associazione, il che, a mio avviso, equivale alla mancata adesione. Non posso sapere se sia stata inviata una comunicazione formale, come una PEC, perché non ho accesso ai protocolli in uscita. Mi auguro si tratti solo di una svista, ma ad oggi il servizio risulta non attivo. Senza un atto di impegno, di fatto, non c’è alcuna convenzione in essere. La contraddizione è evidente: chiunque può verificare che negli atti amministrativi pubblicati non esiste alcuna delibera o determina che impegni il Comune verso lo Sportello Amianto per il 2025. Questo, per me, è un dato oggettivo”.
“Occorre un’azione più incisiva di controllo e di individuazione di soluzioni concrete per incentivare i proprietari degli immobili interessati a procedere con la bonifica.
Cambia Calolzio continuerà a vigilare su questa tematica e a sollecitare risposte chiare da parte dell’amministrazione comunale”, conclude il gruppo.
RedCal