CAMBIA CALOLZIO: “VALLE SAN MARTINO CON BERGAMO, 10 ANNI DOPO IL SILENZIO”

Era il lontano 2016 quando a Calolziocorte si costituiva il Comitato Valle San Martino con Bergamo, un gruppo di cittadini e amministratori locali che proponeva il ritorno del nostro Comune sotto la provincia di Bergamo, sostenendo che la qualità dei servizi e la gestione amministrativa ne avrebbero tratto beneficio.
In quel contesto il Consiglio Comunale, con la deliberazione n. 35 del 21 giugno 2016, approvò all’unanimità un ordine del giorno per avviare un percorso di consultazione referendaria, così da permettere ai cittadini di esprimersi sulla possibile uscita di Calolziocorte dalla provincia di Lecco e il conseguente passaggio a Bergamo.

Tra i firmatari e i sostenitori della proposta figuravano diversi amministratori oggi in carica, a partire dall’attuale sindaco Marco Ghezzi, che all’epoca era consigliere comunale.
A distanza di quasi dieci anni, però, di quell’iniziativa non è rimasto nulla. Il comitato non risulta più attivo, il sito internet non è stato più aggiornato e nessuna azione concreta è seguita a quell’approvazione consiliare. Anche la riforma costituzionale a cui l’iniziativa faceva riferimento è naufragata, e con essa ogni prospettiva di ridefinizione delle cosiddette “Aree vaste”.

Come gruppo civico Cambia Calolzio ci chiediamo che fine abbia fatto quel progetto, allora presentato come una grande occasione per il territorio. È difficile non vedere come, con il passare degli anni, quella proposta sia apparsa sempre più come una iniziativa politica usata in modo strumentale, utile forse a occupare le cronache e a polarizzare il dibattito, ma incapace di produrre risultati concreti.

Non si può dimenticare che il tema impegnò gli uffici comunali e generò aspettative tra i cittadini, salvo poi essere abbandonato come tante altre battaglie della Lega, dal federalismo fiscale mai realizzato all’autonomia della Lombardia ancora oggi sospesa tra annunci e rinvii.
Dieci anni dopo, i cittadini non hanno mai potuto esprimersi con il referendum previsto dalla delibera, e il Comune di Calolziocorte è rimasto esattamente dov’era: nella provincia di Lecco, con gli stessi problemi di coordinamento e di servizi di allora.

Riflettere su quella vicenda è importante non solo per ricordare un episodio politico ormai dimenticato, ma anche per ribadire un principio fondamentale: i progetti che riguardano l’identità e il futuro di una comunità devono essere seri, partecipati e coerenti, non strumenti di propaganda da accantonare il giorno dopo.

Cambia Calolzio