È notizia di pochi giorni fa il tragico incidente avvenuto lungo la Lecco-Bergamo, in località Bisone, che ha provocato la morte di due persone. Un’altra tragedia che si aggiunge a una lunga e dolorosa lista.
Quel tratto di strada, ormai, è tristemente noto come uno dei più pericolosi del nostro territorio: un’infrastruttura obsoleta, incapace di sostenere il volume di traffico attuale e inadatta a garantire condizioni minime di sicurezza.
Si continua a parlare, da anni, della galleria della Lecco-Bergamo, ma intanto – mentre si aspettano decisioni, progetti, fondi – si continua a morire.
E allora ci chiediamo: quanto tempo ancora dovrà passare prima che le istituzioni locali, tutte insieme, alzino la voce per chiedere interventi urgenti e concreti? Non servono opere faraoniche, né promesse da campagna elettorale, ma misure immediate per mettere in sicurezza la strada: allargamento della carreggiata, installazione di guardrail adeguati, illuminazione pubblica. Interventi possibili, sostenibili e necessari.
E invece? Invece, assistiamo all’ennesimo silenzio assordante. Nessuna presa di posizione da parte degli enti locali, nessuna iniziativa concreta per portare con forza il problema della sicurezza stradale nelle sedi opportune. È inaccettabile.
Noi non ci stiamo. Di fronte all’immobilismo generale, ci attiveremo nei prossimi giorni con l’invio di una lettera formale a tutti gli enti competenti – Comune, Regione, ANAS – chiedendo la convocazione urgente di un tavolo tecnico per affrontare, una volta per tutte, i gravi problemi che affliggono la Lecco-Bergamo.
Perché non possiamo più tollerare che la disattenzione e l’inerzia delle istituzioni continuino a mettere in pericolo la vita delle persone.
Cambia Calolzio