MASTRO VS NEGRI/ZAMPE: CHE SFIDA PER LA SEGRETERIA PROVINCIALE DI Fd’I

LECCO – E dunque domenica sarà tempo di sfida finale. Non all’Ok Corral ma nelle urne della votazione tra i Fratelli d’Italia lecchesi per designare il nuovo (o confermato) segretario provinciale del partito meloniano.

Il duello è tra l’uscente Fabio Pio Mastroberardino – in arte “Mastro”, effettivamente con quel cognome meglio abbreviare – e l’oggionese Alessandro Negri – “uomo” dell’ambizioso Giacomo Zamperini che evidentemente non si accontenta del pur debordante ruolo di consigliere regionale a cui si aggiunge la presidenza di quella che lui chiama la Commissione Montagna ma in realtà è qualcosa di grandemente meno rilevante, a Palazzo Lombardia.

Radio elezioni parla insistentemente di un arrivo al fotofinish, con i due candidati racchiusi nell’arco di pochissimi voti (fino a ieri con Mastro in leggerissimo vantaggio); ma se la sfida internamente è al calor bianco, anche fuori e segnatamente nei partiti dell’alleanza di centro destra c’è grande attesa per scoprire chi sarà alla guida della forza politica attualmente maggioritaria sia nel paese sia nell’ambito lecchese.

Tante e troppe infatti sono le prospettive interessate dalla decisione che gli elettori della forza post missina prenderanno il 3 dicembre, conseguenze che vanno dalla governance delle società partecipate alle istituzioni nella quale sono uniti (anche se spesso forzosamente) Lega, Forza Italia e appunto Fd’I – a partire dall’amministrazione provinciale che prima o dopo cambierà guida – ai tantissimi Comuni chiamati al rinnovo dei sindaci nella primavera del 2024, agli enti tipo le Comunità montane, ad altri aspetti ancora.

Incredibile a dirsi, compreso il lunghissimo approccio alle elezioni per Palazzo Bovara che com’è noto sono slittate e si terranno nel 2026. Sbaglierebbe chi pensasse che due anni e mezzo siano un orizzonte troppo vasto, in realtà invece ci si sta già pensando eccome.

Ma torniamo ai contendenti di domenica: da uno a parte l’approccio soft, quasi felpato di Mastroberardino (uno con il quale non sembra complicato riuscire a ragionare, prova ne sia quanto accaduto nel recente rimpasto alla Comunità Montana Valsassina dove il segretario provinciale in carica è riuscito a gestire un’operazione “win-win” con ben due assessori in giunta in presenza di appena tre consiglieri in assemblea. Mastro è stato voluto e poi riconfermato dopo le regionali, direttamente da Meloni e rappresenta un volto nuovo del partito, che vuole farsi moderato e vincente e non più legato ai vecchi personaggi e culture della destra. Da consigliere comunale e provinciale è poi un naturale interlocutore degli stakeholder locali.

Sull’altro fronte la “protesi” (Negri) di un politico molto forte a Lecco, con tantissima voglia di mettersi in evidenza – lo sanno bene le redazioni giornalistiche che sono quotidianamente tempestate da comunicati stampa a firma Zamperini, ciascuno corredato da immancabili dichiarazioni sulla qualunque.

Un consigliere regionale dal forte istinto presenzialista e iperattivo (il suo avversario invece, forse per i modi più urbani viene percepito a volte come un politico corretto ma forse un po’ “bizantino” negli atteggiamenti).

Tradotto: Zamperini solista, Mastroberardino uomo squadra e per stare nella metafora calcistica, si gioca proprio domenica. Con un “pubblico attivo” (i tesserati al voto) in fortissima crescita: risulta infatti che la quantità di iscritti sia balzata – strano ma vero – da circa 300 a quasi mille, nel giro di poco. Guarda un po’…

Da lunedì, dipendentemente da chi avrà vinto, il centrodestra locale entrerà in una fase di tensione e frammentazione oppure rimarrà compatto – a seconda delle caratteristiche  del nuovo/vecchio segretario provinciale di Fratelli d’Italia.

RedPol