NON SOLO LECCO: PENALIZZATI
DAI TAGLI TANTI COMUNI. SOPRATTUTTO I PIU’ “TURISTICI”

tagli ai bilanciLECCO – Se il capoluogo piange, il lecchese certo non ride. Anzi. Mentre il sindaco di Lecco scrive una lettera al Governo lamentando un mancato trasferimento dallo Stato per ben tre milioni di euro, altre realtà più piccole scoprono di dover fare i conti con dei “saldi del Fondo di solidarietà comunale” da resituire a Roma. E si tratta di cifre che in proporzione alle dimensioni di alcuni piccoli centri della provincia diventano addirittura astronomiche.

A patire sono soprattutto i paesi sul lago e in Valsassina, quelli dove si registra una maggiore presenza di seconde abitazioni; è come se il Ministero dell’Economia dicesse: “Cari Comuni, voi che avete la leva dell’IMU sulla seconda casa, utilizzatela” (aumentando le aliquote). Nel frattempo però ecco bordate da un milione di euro complessivi tra Barzio e Cremeno, da 127mila euro a Colico, da 66mila alla piccola Perledo o ancora da 300mila e passa a Moggio.

Nella tabella a fondo pagina, alla colonna 4 i vari casi (quelli con il segno “meno” prima della cifra). Autentici salassi per le finanze di località che già di loro non navigano nell’oro. E adesso si ritrovano a fare i conti con tagli che, relativamente alle loro casse, sono veramente drammatici.

Insomma, non soltanto Lecco può lamentarsi per l’accaduto. Ecco ad esemplificare la rabbia dei piccoli Comuni la dichiarazione in materia da parte del sindaco di Barzio (uno dei centri più penalizzati dalle cesoie di Stato), Andrea Ferrari:

Con questa ennesima presa in giro, i comuni che lavorano bene rispettando le leggi sono quelli che alla fine ci rimettono per saldare i debiti di chi non rispetta i vincoli, opera fuori dalla legalità e dai regolamenti dello stato.
Tutto questo senza che nessuno dica niente.
Ci rimettiamo sempre noi, cittadini di uno stato che non c’è più, dove i nostri governanti, che sono gli stessi da 20anni, si preoccupano del voto palese, della legge elettorale o del finanziamento pubblico ai partiti,  mentre l’Italia stà morendo.
Andrebbero presi (quasi) tutti a calci nel sedere e mandati a lavorare!
“.

(Clicca un paio di volte sulle tabelle per vederle ingrandite)

legenda

tab

tab2