PALLAVOLO, ATTESA FINITA.
LA PICCO LECCO SI ACCOMODA
NEL SALOTTO BUONO DELLA A2.
INTERVISTA A COACH MILANO

LECCO – Sta per terminare il lunghissimo conto alla rovescia per rivedere la Picco Lecco in A2, durato la bellezza di 32 anni, dal campionato 89/90. Pochi giorni ancora e poi la società biancorossa tonerà ad accomodarsi nel salotto buono del volley italiano.

Quella del ’90 era la Picco delle varie Milani, Berera, Curioni, Valsecchi, Nicetto, Esposito, Giribone, Frigerio (moglie dell’attuale coach Milano), Mandelli, Scotti, Bari e della coreana Kyon Ja Byun, un roster composto da molte atlete della nostra provincia, una squadra insomma fatta in casa. Giocatrici di alto spessore tecnico, da allora Lecco ha conosciuto momenti davvero bui, sfociati con la retrocessione in serie D. Poi la rinascita delle ultime stagioni con la vittoria della serie B2 nel 2017/18 e la freschissima promozione nella seconda serie nazionale impressa nella memoria di tutti.

Ma torniamo all’attualità introducendo il torneo con il capitano della nave biancorossa, il suo inappuntabile condottiero Gianfranco Milano, reduce dalla sconfitta (3-0) rimediata nell’ultima amichevole su parquet della Futura Giovani Busto, una delle più serie candidate al balzo in A1: “Da questo test ho tratto delle buone indicazioni – dice – a tratti abbiamo tenuto testa a una squadra forte, molto fisica e che punta davvero in alto. Noi bene in difesa, mentre dobbiamo fare meglio sulla costruzione ed essere più ficcanti nelle battute; il nostro servizio è leggerino e bisogna lavorare con l’obiettivo di mettere in difficoltà, con il servizio dai nove metri, la ricezione avversaria”.

Coach Milano, tante le amichevoli da voi disputate in questa lunga attesa. In definitiva che responso ne è uscito?
Ho notato delle migliorie difensive, certo abbiamo un roster molto giovane visto che l’età media si aggira sui 22 anni, tuttavia sono moderatamente fiducioso anche se le difficoltà della categoria non le nasconde nessuno”.

Squadra giovane e poco riflessiva…
Vero, talvolta si lasciano prendere la mano e giocano dei colpi spettacolari senza troppa logicità, serve anche migliorarsi sui fondamentali. Insomma, il lavoro non manca però abbiamo tante partite in cui poterlo fare”.

Milano, una sorta di gran ballo delle debuttanti?
Sì, per molte ragazze si tratta della prima volta in serie A quindi all’inizio potremmo pagare dazio”.

Quanta emozione c’è in vista dell’esordio di domenica nella trasferta di Casnate (alle 17) contro l’Albese?
Normale che un po’ di tensione ci sia, anche se in amichevole abbiamo affrontato diverse formazioni della nostra stessa categoria. L’impatto c’è stato, di sicuro l’A2 è piena di volponi pronti ad approfittare delle tue debolezze”.

Inutile dire che nel derby l’Albese parte favorita.
Loro sono al secondo anno di serie A e hanno delle atlete già svezzate a questa categoria. Le comasche sono decisamente favorite, in ogni caso cercheremo di rendergli dura la vita”.

Portare a casa anche un solo punto andrebbe bene?
Non sarebbe davvero male, anche se in campo bisogna sempre andare per dare il massimo”.

Basteranno un paio di mesi per inserire la marcia giusta adatta a un circuito così difficile?
Potrebbe essere, l’importante è crescere partita dopo partita sul piano dell’intensità cercando di portare in tabella dei preziosi punti”.

La salvezza, non importa come la si raggiunga. È sempre questo l’obiettivo della società?
Logico, per tutti i motivi elencati precedentemente. Mantenere l’A2 pure all’ultima palla dell’ultima partita sarebbe per noi straordinario. Se poi le ragazze dovessero sorprenderci è tanto di guadagnato”.

Alessandro Montanelli