QUEI MESI DEL ’45: IL COMANDANTE LAZZARINI NEL LECCHESE.
SERATA ANPI A BALLABIO

BALLABIO – “Quando la realtà supera ogni immaginazione narrativa”. Una storia che ha dell’insolito quella raccontata venerdì sera nella sala consiliare di Ballabio, alla presenza di un pubblico interessato e partecipe.

ANPI BA AUTORIIl comandante Giacinto Lazzarini presentato nel libro di Anselmo Brambilla e Alberto Magni nei mesi in cui prestò servizio nel lecchese e nelle combattute terre di montagna attorno ad esso. Gli autori, che da molto tempo ricercano e collaborano assieme per la rievocazione e la diffusione della storia locale, in modo particolare legata al meratese, intitolano il volume “Comandante Lazzarini, da capo partigiano ad agente O.S.S. in missione nel lecchese” e decidono di parlarne anche a Ballabio, tappa certamente toccata dal militare che approdò ai Piani Resinelli da paracadutista nel lontano, ma non troppo, sei febbraio del fatidico quarantacinque.

Ingegnoso intelletto dall’animo generoso e lo sguardo penetrante, incontra nella nostra terra personaggi “storici”, come Riccardo Cassin, allora nel nucleo della brigata rocciatori e don Piero Arrigoni (l’allora parroco di Morterone), ed entra in azione con grande coraggio in un problematico e vulnerabile territorio con l’intenzione di salvare Merate da fatali interventi nemici. Il panorama che ha di fronte è fatto da grandi ambienti alpestri, rudi e dove la gente, nascosta nel nulla, cerca ogni strada per la sopravvivenza.

Nel racconto non mancano riferimenti alla storia locale (spesso chiusa in un silenzio storico), date e nomi, eventi tragici ma spesso ignorati come i bombardamenti del marzo del quarantacinque, che hanno toccato proprio il borgo ballabiese così, come per ben due volte in una settimana, la “Fiocchi Munizioni“.  Insomma un libro da non perdere e che ha in sé il duro compito della trasmissione didattica della memoria. Una memoria locale, recente e che nasconde le origini di molte situazioni e logiche odierne.

VOUS VALGRANDA SERATA ANPIA sostenere la narrazione degli autori, la presenza emozionante ed elegante de I Vous de la Valgranda, coro maschile di Ballabio, che, con un repertorio tipicamente alpino, ha dato forma e colore alle parole. Melodie conosciute ma che nascono lontano, in quelle trincee fredde e piovose, dove i nostri giovani militari, obbligati ad abbandonare tutto e partire, si trovavano, sbigottiti e increduli di fronte a tanta morte. Forti le note del dolore, tenui quelle della speranza e “gli alpini andavano, come angeli bianchi, e, ad ogni passo, coprivano una fossa“. Non potevano certo mancare le strofe di Joska la Rossa, come quelle attonite e rievocanti di Bandiera Nera.

ANPI BA1Nel rispetto verso la memoria dei caduti e nell\’intento di non dimenticare, ecco che l’applaudita serata si è certamente rivelata un grande esempio di come arrivare alla gente comune con un grande racconto.

Così crediamo si siano realizzate quelle parole di Shakespeare, quando diceva “… gli scritti stanno per metà nella penna di chi scrive e per metà negli occhi di chi legge“.

Gli appuntamenti dell’A.N.P.I. continuano a Introbio oggi, sabato 11 ottobre alle 10 e domenica, per tutto il giorno, in Val Biandino (con partenza in Jeep da Introbio).
Info: www.anpilecco.it

Michele Casadio