“PENSARE LA DIVERSITÀ”,
OVVERO COME SMETTERE
DI MASSACRARSI A VICENDA

jihadisti

“Questo articolo è una provocazione”

Io i jihadisti li capisco. Non li giustifico, sia ben chiaro, ma li capisco.

Provate a immaginare di essere trattati per secoli come foste degli esseri biologicamente inferiori, a metà fra scimmia e uomo;

provate a immaginare di essere governati da nazioni diverse che non ti ritengono in grado di governare autonomamente il territorio;

provate a immaginare di essere depredati dell’unica risorsa che possa garantire uno sviluppo economico alla vostra gente;

provate a immaginare di essere considerati selvaggi, barbari, incivili, sottosviluppati e provate a immaginare che ve lo si ripeta in continuazione;

provate a immaginare di essere costretti ad accettare i costumi che vi impone una potenza straniera.

Potremmo andare avanti ancora con questo elenco ma non è necessario, anche perché i jihadisti li capisco, ma non voglio con questo giustificarli.

La nostra presunta superiorità di occidentali civili, ogni volta che viene evocata, non può che far sorridere. Già: «Noi abbiamo una civiltà millenaria ricca di storia e cultura, che loro mai avranno». Non so quante volte mi è capito di imbattermi in frasi analoghe, in questi ultimi giorni. Bene: se qualcuno vi dicesse una cosa del genere, che si appartiene a una civiltà inferiore, voi non vi incazzereste? Io sì. E non vedo perché non dovrebbero farlo chi a cui questa frase è riferita. No?

«Noi abbiamo una civiltà millenaria ricca di storia e cultura, che loro mai avranno». Proviamo ad immaginare che questo enunciato sia riferito al mondo islamico e analizziamolo.

Prosegui la lettura su “Il Fascino Degli Intellettuali”