A LECCO LE COPPIE DI FATTO
SONO REALTA’: APPROVATO
IL REGISTRO IN CONSIGLIO

20131001_200131LECCO – Il registro delle unioni civili è ora una concreta realtà della città di Lecco. Con 21 voti a favore su 23 votanti è stata approvata questa sera, durante la seduta del consiglio comunale, la delibera che permette il riconoscimento di effettiva unione alle coppie etero e omosessuali non unite da matrimonio civile.

“Stasera abbiamo dato un piccolo esempio che qualcosa si può fare – commenta Irene Riva, consigliere di maggioranza -, abbiamo promosso una cultura di parità”.

“Il significato giuridico di famiglia naturale non è uomo-donna – spiega il consigliere Sandro Magni -, con l’approvazione di questo registro molti regolamenti potranno essere cambiati, ad esempio quello sulle sepolture”.

“Nel ventesimo secolo è giusto che in Italia sia riconosciuta una possibilità di scelta”, conclude così il suo intervento Angelibusi.

20131001_194132Archiviata la spinosa approvazione del bilancio di previsione dunque, l’interesse della maggioranza si accende con la totale e piena approvazione del registro unioni civili. Numerosi consiglieri, compresi alcuni dei più “solitamente silenziosi”, intervengono e vedono le proprie dichiarazioni accolte dagli applausi dei membri dell’associazione “Renzo e Lucio” e dei giovani di sinistra presenti in aula durante il dibattito.

La contrarietà arriva invece dalla minoranza che, per la maggior parte, non ha partecipato al voto della delibera.

“Per il catechismo cattolico l’omosessualità è un atto disordinato, la chiesa accoglie gli omosessuali che sono però invitati a seguire la via della castità” dichiara il consigliere Giacomo Zamperini prima di rivolgere il proprio appello alla maggioranza: “Siete andati a raccogliere voti negli oratori, chiedendo fiducia a persone di fede cristiana e quindi ora è giusto che vi ricordiate di essere cristiani e votatiate a sfavore della delibera”.

Filippo Boscagli concentra invece l’attenzione sull’estraneità del tema al consiglio comunale “questo regolamento non ha valore giuridico e rischia solo di fornire un’illusione a chi lo acclama, tratta un tema degno di interesse ma che non è di nostra competenza”.

Antonio Pasquini punta il dito sul carattere troppo confusionario della delibera: “Dobbiamo distinguere chi è intenzionato a dare una risposta alla società che muta da chi invece vuole proporre delibere per ottenere consensi, in questo regolamento si mischia il discorso di riconoscimento delle coppie di fatto, che ritengo necessario, con quello dell’omofobia che viene invece accolto e portato avanti dalla sinistra su una scia di dittatura del pensiero unico”.

Dopo l’approvazione il lungo applauso commosso dei sostenitori di “Renzo e Lucio”. “Un atto di civiltà che certifica per la nostra città pari dignità per le differenti forme di famiglia che già esistono sul nostro territorio – commenta soddisfatto Mauro Pirovano, presidente dell’associazione – un atto che, oltre ad avere un valore pratico, porta con se un valore culturale e sociale e dice che tutti i cittadini, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, hanno pari dignità e devo aspirare ad avere pari diritti dal legislatore nazionale.

 Silvia Ratti