“CRIMINE INFINITO”, CHIESTA
LA SORVEGLIANZA SPECIALE
PER MICHELE OPPEDISANO

Dolci (foto di Lettera43)
Alessandra Dolci (foto di Lettera43)

LECCO – Richiesta, questa mattina al Tribunale di Lecco, la sorveglianza speciale con obbligo di dimora per Michele Oppedisano. Ad avanzare l’istanza per conto della Questura Alessandra Dolci, magistrato della Procura distrettuale antimafia, titolare di “Crimine-Infinito”, uno dei più importanti processi contro la ‘ndrangheta celebrati in Lombardia.

E proprio nell’ambito “Crimine infinito”, di questo procedimento che ha portato alla condanna di 94 persone, tutte accusate a vario titolo di associazione di tipo mafioso, traffico di armi e stupefacenti, estorsione, usura e altri gravi reati, c’è anche Oppedisano, che ha scontato sei anni e una settimana di reclusione in una casa circondariale.

La difesa, in opposizione all’istanza, ha sottolineato come il proprio assistito abbia già scontato un lungo periodo di detenzione, durante il quale ha portato avanti un percorso riabilitativo ed educativo di reinserimento nella società: “Ho passato sei anni e una settimana recluso, attraversando difficoltà di vario genere – aggiunge il diretto interessato. – Adesso voglio solo avere la possibilità di lavorare e godermi la mia famiglia”.

“Dalla ‘ndrangheta si esce soltanto o perché si diventa collaboratori di giustizia o perché si muore” ha concluso Dolci ribadendo la propria richiesta.

Manuela Valsecchi