LECCO/ECONOMIA COL SEGNO PIÙ.
LEADER REGIONALE PER L’EXPORT.
CINA MERCATO DI RIFERIMENTO

camera commercio ingressoLECCO – L’apertura internazionale del sistema economico produttivo lecchese aumenta in misura molto significativa e gli scambi commerciali sono sempre più un punto di forza delle imprese locali. Infatti, nel 2015 le esportazioni della nostra provincia sono state pari a 4,08 miliardi di Euro (+9,4% rispetto al 2014, contro il +1,5% lombardo e il +3,8% italiano). Le importazioni ammontano a 2,41 miliardi di Euro (+9,1%, a fronte del +4,6% regionale e del +3,3%nazionale)[1]. Pertanto, il saldo della bilancia commerciale lecchese – ovvero la differenza tra esportazioni e importazioni – nel 2015 è stato pari a +1,68 miliardi di Euro (+9,9% rispetto al saldo 2014). Anche il saldo italiano è positivo (+45,17 miliardi di Euro, +7,7%), mentre resta negativo e peggiora quello della Lombardia (-4,25 miliardi di Euro, -405,3%). La voglia delle imprese lecchesi di guardare oltre i confini locali è anche testimoniata dalla crescita dell’interesse di aziende del nostro territorio a partecipare a mostre internazionali, tra cui la fiera “Wire” di Düsseldorf (4-8 aprile, con ben 40 presenze e partecipazioni congiunte), e agli eventi di incomingbuyer con Regione e Unioncamere Lombardia sull’Accordo di Programma per la competitività, edizione 2016, in programma da giugno a dicembre.

Tab 1 e 2
Tab 1 e 2

L’andamento settoriale dell’export

Anche nel 2015 il contributo all’export lecchese è provenuto prevalentemente dal metalmeccanico: prodotti in metallo (36,5% del totale) e macchinari (27,7%). Seguono a distanza i prodottitessili (“sistema moda”, 6,8%); la chimica-gomma con il 6,1% del totale; i mezzi di trasporto con il 5,7%; l’alimentare con il 5,4%.

Tra i comparti citati, quelli che hanno fatto registrare la miglior performance rispetto al 2014 sono la “chimica gomma” (+5,1%, contro il +3,8% lombardo e il +4,2% italiano), i “prodotti in metallo” (+4,6%, in controtendenza con Lombardia, -5,9%, e Italia, -2,6%) e il “sistema moda” (+4,1%, contro il +1,3% regionale e il +1,7% nazionale) [cfr. tab. 2, grafici 1 e 2 dell’allegato statistico].

Mercati di sbocco

Tab 2
Tab 2

Il mercato di sbocco principale del “Made in Lecco” è tuttora quello dell’Unione Europea (68,2% delle esportazioni, pure in crescita: +11%), aumenta anche l’export verso i mercati nordamericani (6,9% dell’export totale, +25,8%), dell’Asia (10,9% del totale, +9,7%) e dell’Africa (3,2%, +49,1%). Viceversa, calano le esportazioni verso l’Europa non UE (-14%), il centro e sud America (-7,8%) e l’Oceania (-7%) [cfr. grafico 6].

La Germania si conferma primo Paese destinatario dell’export lecchese, con oltre un miliardo di Euro, ovvero il 24,9% del totale, seguita dalla Francia (quasi 440 milioni di Euro, 10,8%), dagli Stati Uniti (oltre 250 milioni di Euro, 6,3%), dal Regno Unito (194 milioni di Euro, 4,7%), e dalla Spagna (quasi 160 milioni di Euro, 3,9%). Questi primi 5 mercati sono destinatari di oltre la metà delle esportazioni totali provinciali [cfr. tab. 4, grafico 8].

Tra i principali Paesi, cala solo l’export lecchese verso il Regno Unito (-5,3%, diminuzione di quasi 11 milioni di Euro); da segnalare le crescite soprattutto di Ungheria (+151,7%, pari a 58,6 milioni di Euro in più rispetto al 2014,), Stati Uniti (+26,6%:54 milioni di Euro in più), Germania (+21%: ben 176,6 milioni di Euro in più) [cfr. grafico 8].

L’andamento settoriale dell’import

Tab. 3
Tab. 3

Con riferimento all’import solo la “chimica-gomma” evidenzia un calo (-1,8%); il settore principale è sempre il metalmeccanico (829,5 milioni di Euro, pari al 34,5% del totale), seguito da macchinari (345,6 milioni di Euro, 14,4%), chimica e gomma (224,8 milioni di Euro, 9,3%), alimentari (220,2 milioni di Euro, 9,2%) e legno-carta (160,8 milioni di Euro, 6,2%).

Tra i principali settori, da segnalare la crescita delle importazioni proprio del legno-carta (+18,5%, contro il +0,7% lombardo e il +5,5% italiano) e degli alimentari (Lecco +12,1%; Lombardia+1,3%; Italia +0,4%) [cfr. tab. 2, grafici 3 e 4].

Mercati di approvvigionamento

Tab. 4
Tab. 4

Anche per le importazioni il mercato principale resta quello europeo (84,4% del totale, inclusi i Paesi non UE), ed è pure in crescita (+6,9%). Diminuisce l’import della nostra provincia dall’Africa (-30,6%); viceversa cresce quello proveniente dall’Asia (+16,4%, contro il +7,7% regionale e il +5,4% nazionale) e dall’America (+61,3%, contro il +15,3% della Lombardia e il +2,7% italiano) [cfr. grafico 5].

I principali Paesi da cui Lecco importa merci sono la Germania (circa 623,6 milioni di Euro, pari al 25,9% dell’import totale), la Spagna (circa 208,8 milioni di Euro, cioè l’8,7%), la Francia (176,5 milioni di Euro, 7,3%), la Cina (137 milioni di Euro, 5,7%) e il Regno Unito (116,6 milioni di Euro, 4,9%) [cfr. tab. 4, grafico 7].

In crescita le importazioni da Germania e Francia (rispettivamente +49,8 e +11,1 milioni di Euro in più rispetto al 2014: +8,7% e +6,7%), mentre calano quelle dal Regno Unito (-4,1 milioni di Euro in più, -3,4%).

Bilancia commerciale con i principali Paesi di interscambio

Con la Germania, primo Paese sia per l’export che per l’import lecchese, la bilancia commerciale 2015 è positiva per 392,5 milioni di Euro.
Con la Francia (2° mercato di sbocco e 3° di approvvigionamento), l’attivo è stato di 263,4 milioni di Euro.
Con il Regno Unito (4° mercato per il nostro export e 5° per l’import) il surplus è stato di 77 milioni di Euro.
Con la Spagna – 5° mercato di sbocco e 2° di approvvigionamento – si è verificato un disavanzo di 50 milioni di Euro.
La Cina è il 4° Paese di riferimento per le importazioni lecchesi, mentre meno significativo è il nostro export (pari a 27,9 milioni di Euro); il saldo è negativo per 1,8 milioni di Euro.

Viceversa, gli Stati Uniti sono il 3° Paese destinatario delle esportazioni lecchesi, ma non rientrano tra i primi 10 con riferimento all’import (pari a 42,6 milioni di Euro); il saldo è positivo per 214,4 milioni di Euro. La somma degli attivi commerciali con Germania, Francia e Stati Uniti rappresenta quasi la metà dell’intero avanzo commerciale lecchese.

[1] I dati del 2015 sono provvisori.