MIGRANTI/DOPO L’ACCOGLIENZA,
LA SALUTE E IL VOLONTARIATO
PER COINVOLGERE E PROTEGGERE

CREMENO-MIGRANTI-LAVORO-DIFFERENZIATA2LECCO – Sottoscritti due protocolli che formalizzano le buone prassi di lavoro avviate in questi anni e intensificano ulteriormente l’azione degli enti istituzionali lecchesi nella gestione dei flussi migratori. Il protocollo sanitario per l’assistenza dei migranti e il loro inserimento in comunità, ed il protocollo per il volontariato, così da formalizzare esperienze già avviate e rilanciare nuove opportunità di coinvolgimento di migranti in attività di utilità sociale.

Il protocollo sanitario, formalizzando e rivisitando le prassi di collaborazione fin qui avviate, integra ed implementa le azioni coordinate tra ATS Brianza, ASST Lecco, Prefettura, Distretto, Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera, Comune di Lecco ed ha come obiettivi principali:
Intercettare precocemente le problematiche di salute dei migranti nell’interesse primario di cura delle persone, ma anche a tutela delle nostre comunità. Va monitorato all’arrivo il rischio di situazioni patologiche connesse alle tragedie del viaggio e delle condizioni precedenti (persone vittime di malnutrizione, ustioni, traumi psicologici da stress, violenze ed abusi) per un inquadramento tempestivo da parte degli Enti sanitari. La vulnerabilità psichica di soggetti fragili, la sfera della maternità sono aree in cui è opportuno prestare grande attenzione.
– Garantire una precoce valutazione della idoneità alla vita di comunità a tutela degli altri ospiti delle strutture e della stessa cittadinanza. I percorsi di valutazione medica e sanitaria garantiscono un precoce riconoscimento di patologie diffusive o di fragilità personale. La costruzione di una stretta rete di collaborazione tra gli Enti sanitari e gli Enti locali, i gestori, i servizi del territorio garantisce la possibilità di intercettare per tempo e gestire al meglio situazioni potenzialmente critiche.

migranti-artigianelli-pulizia-strade-11Il protocollo “per la promozione di attività di volontariato con il coinvolgimento di richiedenti asilo” formalizza e struttura le esperienze già avviate da numerosi comuni e rilancia la possibilità del coinvolgimento attivo dei migranti in attività di utilità sociale. Si tratta di promuovere un buon utilizzo del tempo libero delle persone, che permetta loro di sperimentare un diverso rapporto con la nostra realtà, le nostre comunità, in una logica di reciprocità e scambio. L’obiettivo è quello di favorire l’incontro, lo sviluppo di relazioni positive con il territorio in cui si vive, di apprendere competenze, di fare esperienza, di maggiore inclusione. Prevede la collaborazione tra: Prefettura, Provincia, Distretto, Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera, Comune di Lecco.

MIGRANTI SINDACI GIU 17 TAVOLO“Il nostro territorio, a partire dall’Accordo per l’accoglienza diffusa, attraverso l’intenso lavoro della Comunità Montana Valsassina e del Distretto, il costante raccordo con Prefettura, la recente estensione dei posti SPRAR (per la progressiva riconversione dei Centri di Accoglienza Straordinaria), si è distinto positivamente per aver colto la necessità di una rete istituzionale che potesse gestire al meglio un fenomeno in crescita, carico di criticità, foriero di preoccupazioni tra i cittadini, senza approccio ideologico ma con concretezza, realismo e responsabilità” spiegano i firmatari dei protocolli Filippo Galbiati presidente del Distretto di Lecco e il vice John Patrick Tomalino, il sindaco di Lecco Virginio Brivio, Riccardo Mariani in qualità di vicepresidente del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci dell’ATS Brianza, e il presidente della Comunità Montana Carlo Signorelli.

lezioni al campo 2017 (8)“Il fenomeno migratorio – continuano – e la presenza di tante profughi in attesa di riconoscimento, i meccanismi spesso complessi dei percorsi di accoglienza, hanno generato in molti cittadini preoccupazioni, paure, smarrimento. Si è registrata però anche un’importante capacità di attivazione operativa e umana da parte di volontari di Associazioni e Parrocchie e di tanti cittadini, che quotidianamente e nel silenzio stanno favorendo l’incontro tra persone, secondo quella che è la migliore storia e tradizione di accoglienza pragmatica del Lecchese, della Brianza e della Valsassina. Si è ben consapevoli che le criticità non sono mancate e non mancheranno, e per questo le Istituzioni locali non si sono sottratte al tentativo di governare al meglio, secondo le proprie responsabilità, un fenomeno che sarà duraturo e caratterizzerà le nostre città e i nostri paesi a lungo. Negli ultimi mesi si è assistito ad un drastico calo degli arrivi e questo consente ora di lavorare nella direzione del superamento dell’emergenza, incrementando le risposte che permettono di qualificare l’accoglienza e di garantire sicurezza per le comunità attraverso percorsi di conoscenza reciproca, formazione, inclusione. L’approccio che il territorio ha scelto e intende garantire è quello della responsabilità, del controllo attento, del rispetto delle persone, per evitare ogni senso di insicurezza e criticità. Conoscere, coinvolgere, attivare queste persone è un fatto civile, ma anche un fattore preventivo e protettivo delle nostre stesse comunità”.