MORTO GIANFRANCO MARIS,
PARTIGIANO ARRESTATO A LECCO,
MEMBRO DEL CSM E SENATORE

gianfranco maris partigiano avvocatoMILANO – E’ mancato oggi Gianfranco Maris, comandante della brigata Garibaldi, arrestato a Lecco e deportato a Fossoli, Bolzano e infine a Mauthausen. Milanese classe 1921, Gianfranco Maris si unì alla Resistenza nel lecchese dopo essere tornato dalla campagna di Grecia.

Arrestato dai nazifascisti nella città manzoniana, Maris sopravvisse ai campi di concentramento italiani e tedeschi e dopo la guerra completò gli studi in legge e divenne avvocato. Fu presidente dell’associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti e presidente Anpi; dal 1963 al 1972 fu senatore del Partito comunista italiano, venne poi eletto membro laico del Consiglio superiore della magistratura. Dal 1980 al 1990 ricoprì inoltre la vicepresidenza del Teatro alla Scala.

Come riporta il Corriere della Sera “Dopo il ‘45 Maris si laureò in giurisprudenza e iniziò la sua attività da avvocato. Tra le persone che ha difeso (nominato d’ufficio) Leonardo Marino, pentito e grande accusatore di Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi, al processo per l’omicidio del commissario Luigi Calabresi. Maris fu sempre attivo nel difendere i valori della Resistenza, rivestì cariche nell’Anpi, fu direttore dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di liberazione in Italia, e presidente della Fondazione milanese Memoria della Deportazione. «Gianfranco Maris voleva tenere viva la memoria, specie tra i giovani, delle atrocità del totalitarismo nazifascista, perché solo la consapevolezza di quel tragico passato può evitare che si possa ripetere», il ricordo del sindaco di Milano Giuliano Pisapia“.

> Leggi su Wikipedia il profilo di Gianfranco Maris

> Leggi la sua testimonianza dal lager registrata dalla Rai