Le avventure di Morsicone
di Carlo Varesi*
Quattordicesima puntata
Morsicone gongolava all’idea di potersi liberare di tutte le sue vecchie paure e di poter amare con sincerità quella che sperava fosse la sua compagna, Anna la Faina
Però doveva fare il percorso che si era stabilito. E doveva decidere quando voler iniziare.
Improvvisamente fu pervaso da una bruttissima sensazione. Quella di sentirsi solo, di essere solo. E si domandò: “Ma io sono solo? Perché mi viene questa tremenda paura?”
In pochi secondi analizzò tutta la sua vita e la sua situazione attuale. Era sempre meno calmo e non riusciva a discernere la realtà dalle paure irrazionali.
Si impose di tranquillizzarsi e, con grande fatica, ce la fece.
Osservò il suo passato remoto, quello più recente e il suo stato attuale. E si rese subito conto che lui era stato solo. E lo era ancora attualmente. Anzi, molto solo.
Inorridì nel constatare questo. Fece un paragone. “Se fossi con Anna e questa mi lascasse?” si disse.
“Proverei lo stesso stato di solitudine che provo ora, nello scoprire che sono sempre stato solo.”
E questo sarebbe stato per lui tremendo.
La cosa poi era aggravata dal fatto che Morsi aveva voluto stare sempre solo volontariamente, testardamente.
Non aveva mai cercato di farsi degli amici e con i suoi genitori umani, come li chiamava, era sempre stato freddo e poco disponibile, se non per niente, a socializzare.
E poi con le creature che aveva conosciuto da quando era uscito dal giardino, non aveva mai voluto instaurare un vero rapporto di amicizia.
Praticamente Morsicone stava mettendo in discussione la sua esistenza, il suo modo di fare e di vivere, antico e attuale.
Però quello stato di cose non voleva che persistesse ancora nella sua vita. Come doveva fare per risolvere il tutto, in modo netto e definitivo?
Ci pensò tanto e non trovava la soluzione. Non riusciva a stare fermo e decise di andare a camminare nel bosco.
Forse un’intuizione gli sarebbe balenata all’improvviso. E doveva essere un’intuizione grande e risolutiva.
Camminava già da tempo ma la soluzione non arrivava.
Morsi era sconsolato e decise di tornare a casa.
Come poteva fare? Improvvisamente gli venne l’idea di guardarsi allo specchio e lo fece. Stanco e disilluso si pose davanti allo specchio.
E nel vedere la sua immagine riflessa un’idea gli balenò in mente.
Improvvisamente era come se la sua immagine riflessa gli avesse detto la soluzione tanto agognata per risolvere il tutto.
Aveva trovato l’intuizione che tanto cercava.
Per risolvere tutti i suoi problemi doveva dichiararsi ad Anna. Ora era chiaro.
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Carlo Varesi vive a Uggiate Trevano (CO), dove si è trasferito anni fa, proveniente da Milano.
Ama scrivere, ha pubblicato due libri e vinto diversi concorsi letterari.
Le avventure di Morsicone è uno dei racconti dell’autore ambientati sul lago di Como.
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