CISL: “SERVE UN PIANO RIPRESA
PER PRESENTE E FUTURO”

LECCO – Riportiamo le parole di Mirco Scaccabarozzi, membro della segreteria di Cisl Monza Brianza Lecco, che chiede con forza la stesura di un piano economico-sociale, utile sia alla gestione sanitaria dell’emergenza in corso, sia alla ripresa del Paese a pandemia conclusa.

“Al netto di tutte le considerazioni sociologiche e filosofiche e psicoanalitiche sulle prospettive future, su svolte epocali, fine della storia e quant’altro, quello che alla Cisl interessa davvero è che le istituzioni del nostro Paese e l’esecutivo in primis non si arenino sulle parole d’ordine dell’immediato e definiscano già oggi, ancorché in prospettiva, i passi necessari per uscire dall’empasse determinato dalla pandemia.

Si badi bene a non confondere le cose: non siamo per una ripresa indiscriminata e non ne facciamo una questione di percentuali sul riavvio delle attività produttive.

Come testimonia l’impegno unitario del sindacato confederale, il valore della vita, della sicurezza sul lavoro e della tutela salariale è stato e continua ad essere il fulcro dell’azione sul Territorio e dell’interazione istituzionale. Questo impegno si è concretizzata nei quasi 1500 accordi di cassa sottoscritti e nel costante rapporto con la Prefettura, cui abbiamo notificato le realtà produttive che per noi andavano fermate o perché non rientranti nei codici Ateco o perché sprovviste dei requisiti di sicurezza necessari, e alla quale abbiamo segnalato la situazione ormai insostenibile della realta sanitaria e sociosanitaria.

L’annuncio improvvido di date in assenza di provvedimenti tecnici inerenti la ripresa rischia di trasformarsi in un gioco al massacro, che mette a repentaglio anche la coesione sociale.

Quello che la Cisl chiede alla politica è di stabilire una vera e propria road map per il riavvio del Paese in termini di sicurezza sul lavoro ma anche con innovazione, quindi con un’organizzazione del lavoro che sappia assolutamente rispondere al futuro ma rispondere anche a quella sicurezza sanitaria che sui luoghi di lavoro deve essere garantita.

A modest proposal: un provvedimento di regolarizzazione dei cittadini stranieri sprovvisti del titolo di soggiorno, oltre alla sua importante valenza come misura contro il lavoro nero, ridurrebbe il rischio di esposizione al contagio nonché garantirebbe l’accesso al sistema delle tutele e degli ammortizzatori sociali a migliaia di lavoratrici/lavoratori che si trovano attualmente in condizioni di irregolarità. Mai come oggi un provvedimento di emersione dall’irregolarità si configura nell’ordinamento giuridico un vantaggio economico e sociale per tutta la collettività.

Un ulteriore fattore di preoccupazione è l’Europa. Neppure davanti alla tragedia comune l’Unione europea ha saputo reagire in maniera unitaria, dimenticando del tutto il monito posto dalla crisi dei debiti sovrani e dall’allarme della crisi migratoria.

La difesa degli egoismi nazionali, tedesco e olandese su tutti, fa temere una pericolosa futura subalternità ai due competitor planetari, Cina e Stati Uniti, che potrebbero diventare gli autentici artefici delle politiche europee.”

Mirco Scaccabarozzi, Cisl Monza Brianza Lecco