GEOLOCALIZZAZIONE AUTO,
ALL’AVANGUARDIA
ANCHE PER I PARCHI VEICOLI

Il GPS (Global Positioning System): è quello strumento di navigazione radio satellitare che, dopo lo sviluppo da parte del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti durante gli anni ’90, nell’arco di pochi decenni ha sostanzialmente “rivoluzionato” le nostre vite.

Pensiamo ad esempio alle vacanze, agli appuntamenti di lavoro in luoghi non conosciuti, alle emergenze in montagna o in particolare ai servizi di consegna: dal “vecchio” utilizzo obbligatorio di una cartina per orientarsi e dalla necessità di chiedere indicazioni sugli indirizzi ai passanti, si è passati a un efficiente sistema di tracciamento del veicolo, in grado di determinare la propria posizione e la velocità nonché di elaborare percorsi. L’attuale precisione (oggi di circa 10-20 metri) fu messa a disposizione nel 2000, con un decreto dell’allora presidente statunitense Bill Clinton, dopo un primo periodo in cui i segnali non rivolti al servizio della Difesa venivano intenzionalmente “degradati” per motivi di sicurezza nazionale.

La prima società al mondo a commercializzare un prodotto di geolocalizzazione auto, tanto che per antonomasia ancora oggi questo viene spesso indicato col nome del marchio, è stata TomTom, con 77 milioni di scatolette nere vendute in tutto il pianeta nel giro di pochi anni.

In realtà, l’invenzione del dispositivo non era volta direttamente agli spostamenti delle persone, bensì ad accelerare e ottimizzare quelli dell’esercito americano.

I satelliti artificiali in orbita attorno alla Terra, per un totale di 24, emettono diversi radiosegnali per punto, affinché il GPS possa ricevere con esattezza le indicazioni relative al luogo. Il segnale attraversa l’atmosfera terrestre e viene captato dall’antenna, per poi venire convertito nel dispositivo a bordo del veicolo.

Il sistema GPS si è poi diffuso nelle navigazioni aerea e marittima e nei prossimi anni, con un sistema al momento in corso di realizzazione, sarà possibile atterrare anche negli aeroporti privi di assistenza a terra.

In tempi recenti, con l’attivazione della posizione sul proprio cellulare, una forma basilare di navigatore GPS è presente anche su tutti i telefonini (e dispositivi), grazie alle funzionalità di Google Maps, nel quale vengono inserite pure informazioni importanti come eventuali lavori in corso su una determinata arteria o incidenti stradali – in questo caso con notifiche continue e tempestive – e dunque con la possibilità di individuare un percorso alternativo. Via via sono state aggiunte le segnalazioni degli autovelox presenti, la possibilità di creare un percorso a tappe e anche i limiti di velocità da non superare su strade e autostrade.

Sulle mappe “digitali” è presente inoltre la grandissima parte delle strade presenti, e sono davvero poche quelle non segnalate (spesso si tratta di vie di montagna che troviamo raramente anche nelle indicazioni stradali). Sempre nell’arco degli ultimi anni si è passati a una visione tridimensionale delle strade, sulla scia di Google Earth.

A seguito della diffusione di questo apparecchio prima prettamente statunitense, l’Unione Europea ha lanciato nel 2003 il progetto “Galileo, una risposta che, seppur non veda ancora il piano completato a distanza di quattro anni dal lancio, può contare su 26 satelliti artificiali di cui 22 attualmente operativi.

Di anno in anno vengono aggiunte caratteristiche, rendendo il navigatore sempre più moderno ed efficiente: ad esempio, in ambito aziendale, un canale di comunicazione collega il parco veicoli all’ufficio e fornisce i dati di rilevamento.

Le informazioni sono presentate in modo da poter visualizzare la loro posizione, gestire le assegnazioni degli ordini e i flussi di lavoro attraverso la tecnologia Bluetooth e risparmiare carburante con le analisi degli stili di guida. Strumenti sempre più all’avanguardia e intelligenti che ci proiettano nel futuro, contribuendo a creare quella smart life digitale di cui sembra non potremo più farne a meno.

Ogni LINK (dispositivo di rilevamento del veicolo) è dotato sia di un ricevitore GPS per la geolocalizzazione, sia di un trasmettitore GSM per l’invio delle coordinate al veicolo. Grazie all’applicazione Webfleet, i responsabili del parco veicoli possono accedere alla gestione e monitorare il viaggio minuto per minuto, con aggiornamenti costanti.

Ma il sistema LINK è dotato anche di un ulteriore strumento: un sensore forza-G, capace di rilevare accelerazioni e movimenti improvvisi come frenate brusche o eccessi di velocità. Anche in questo caso tutto è visualizzabile su Webfleet, dove, alla vista dei comportamenti che aumentano il consumo di carburante, è possibile prendere delle misure per adottare uno stile di guida più efficiente e risparmioso.

Un’altra soluzione importante per una gestione ottimizzata dei veicoli è l’aggiunta di uno dei driver terminal professionali. Si tratta di dispositivi che consentono comunicazioni bidirezionali con l’ufficio, in grado di connettersi all’unità LINK tramite Bluetooth per informare i conducenti quando devono modificare il proprio stile di guida, con l’Active Driver Feedback.

Anche le indicazioni sul traffico fornite sono molto precise e dettagliate.