VARIANTE PIANO TERRITORIALE
PARCO ADDA NORD: DEPOSITATE
OSSERVAZIONI, AMBIENTALISTI
CHIEDONO UN CAMBIO DI ROTTA

LECCO  – Ripensare le regole di governo del territorio del Parco Adda Nord, proiettando il futuro dell’area protetta che si distende lungo il fiume Adda a cavallo delle tre provincie di Lecco, Bergamo e Monza-Brianza in una nuova era di sostenibilità ambientale e di sviluppo integrato nella natura. Questo il senso delle osservazioni che le associazioni ambientaliste Legambiente Lecco, WWF Lecco e CROS – Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta di Varenna hanno consegnato all’assemblea del Parco Adda Nord “nel solco del processo di revisione del Piano Territoriale di Coordinamento che l’ente di gestione ha avviato e che è in fase di conclusione per la prossima primavera 2022”.

I temi affrontati nel documento toccano importanti argomenti quali la conservazione della biodiversità, il consumo di suolo produttivo agricolo e l’agricoltura sostenibile. Attraverso le proposte di modifica depositate dalle associazioni ambientaliste si è cercato di proporre un modello di sviluppo sostenibile tale per cui “lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l’orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali, dunque cercando di soddisfare i bisogni dell’attuale generazione senza compromettere la capacità di quelle future di rispondere alle loro” (Brundtland Commission, 1987).

Estesa coltivazione di colza e prati a rotolo, esempio di agricoltura non sostenibile nel Parco Adda Nord

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Laura Todde
, presidente di Legambiente Lecco dichiara che “l’agricoltura sostenibile, in un territorio già fortemente penalizzato dall’urbanizzazione diffusa senza soluzione di continuità, può essere un valido compromesso per avere margini di produzione e forme di utilizzo delle risorse naturali che non ne depauperano il capitale esistente ma, anzi, l’agricoltura sostenibile può essere un attivo motore per l’incremento della ricchezza biologica nel parco, alternativo alla monocultura che dipende da combustibili fossili e dalla chimica. Il Parco Adda Nord deve farsi promotore di azioni che diano spazio al cambiamento del processo produttivo di questo comparto, soprattutto in un ambito protetto quale è il territorio del fiumeAdda”.

Consumo di suolo e ambiente naturale, ai confini della riserva della Palude di Brivio

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Lello Bonelli, presidente di WWF Lecco, sottolinea come “il consumo di suolo produttivo, ovvero la trasformazione del suolo agricolo in aree urbanizzate, impatta pesantemente con la necessità attuale ed inderogabile di mantenere interconnesse le ultime aree verdi in cui troviamo animali e piante tipiche dei nostri ecosistemi; per questo nel nostro documento proponiamo al Parco un modello alternativo di sviluppo in cui le aree rururbane entrino fisicamente nelle comunità, attraverso la realizzazione di infrastrutture ecologiche che amplifichino l’interconnessione della rete naturale, riavvicinando le comunità alla natura, arrestando la frammentazione e l’isolamento delle aree verdi”.

Uccelli sulle rive del Lago di Olginate: biodiversità a portata di scatto nel Parco Adda Nord

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“Sviluppo inteso come assunzione della natura quale stretta collaboratrice che entra nel vivo della progettazione urbanistica del territorio del Parco Adda Nord” dichiara Lello Bazzi presidente del CROS Varenna “perché la biodiversità è un valore fondamentale della stabilità e degli equilibri dinamici degli ecosistemi, ci fornisce servizi quali la depurazione delle acque, la qualità dell’aria, il ciclo degli elementi ma anche il puro piacere dell’osservazione degli animali in natura e quindi il benessere psicofisico che deriva dal vivere l’ambiente che ci circonda”.

Legambiente Lecco, WWF Lecco e CROS Varenna auspicano che il nuovo Piano di Coordinamento del Parco Adda Nord faccia proprie le istanze depositate dalle associazioni ambientaliste affinché si dia finalmente inizio ad una nuova visione strategica di gestione del territorio in cui vengano finalmente applicati i principi della sostenibilità ambientale e della conservazione del capitale naturale esistente.