25 APRILE, TANTA GENTE:
ANCHE LECCO RICORDA

LECCO – In occasione del 78° Anniversario della Liberazione d’Italia, la città di Lecco ha celebrato il 25 Aprile con la partecipazione a più momenti significativi realizzati durante il corso della mattinata: dopo la Santa Messa al Santuario di Nostra Signora della Vittoria, un lungo corteo ha successivamente fatto tappa presso il Monumento ai Caduti della Lotta di Liberazione dove i cittadini sono stati testimoni della deposizione delle corone d’alloro.

In tanti, piccoli e adulti, alla celebrazione della manifestazione presieduta dalle autorità di Lecco all’interno del palazzo del Comune lecchese: gli interventi del sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, del Prefetto  Sergio Pomponio, del rappresentante della Provincia di Lecco e del presidente dell’ANPI lecchese Enrico Avignina sono stati intervallati dal coro “Alessandro Manzoni Città di Lecco”.

“Ricordare il 25 aprile significa affermare il primato della democrazia sul totalitarismo, il primato dell’uomo sulla guerra. Lecco celebra la Festa della Liberazione con profonda emozione perché in prima linea nella lotta partigiana –.  afferma il sindaco Gattinoni – Questo giorno ci consegna il dovere di interrogarci sull’attualità e condannare ogni segnale di violenza, sopraffazione e totalitarismo: il pensiero va al popolo ucraino, all’ennesimo barcone di profughi alla deriva del Mediterraneo, alle ragazze iraniane silenziate, al grido dell’Afghanistan, a chi fugge da contesti di guerra e dalla repressione dei diritti umani”.

Lecco vive questo giorno importante con una sensibilità legata, anche ma non solo, alla medaglia d’argento al valor militare per la Resistenza che il 14 marzo 1976 venne riconosciuta al nostro paese dal presidente Sandro Pertini. Oggi più che mai non si dimentica il ruolo fondamentale che Lecco ebbe in un contesto privo di diritti e libertà dove la paura non spegneva gli animi ribelli di coloro che diedero la vita per uno stato democratico e libero.

“Pertini disse che non esiste liberazione senza giustizia e non c’è giustizia senza giustizia sociale – ricorda il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio -. La giustizia sociale è da ricercare qui nel nostro territorio perché i poveri sono anche fuori dalla nostra porta. La necessità di confermare la libertà, le scelte democratiche, i valori di giustizia ed equità sono molto più forti rispetto a quello che pensiamo e soprattutto si trovano accanto a noi. È questa la vera sfida della Resistenza oggi”.

Tra gli interventi più acclamati, quello del presidente ANPI Enrico Avagnina che ricorda l’importanza dell’antifascismo.

“La democrazia ha lasciato a tutti la libertà che il fascismo aveva tolto. Quello che oggi molta gente vorrebbe è che si dimentichi e si metta tutto sullo stesso piano, che si confondano vittime e carnefici. Ne è prova evidente la rincorsa a stilare eventi e giornate da celebrare con uso pubblico della storia dove, alla fine, si negano i valori fondanti della Resistenza –. dichiara il presidente dell’ANPI- Risulta fondamentale ricordare che il 2 giugno, ad esempio, è certamente importante per la Festa della Repubblica purché si ricordi che la Repubblica nasce quando il fascismo viene sconfitto. Questo vale per molte altre giornate”.

Sara Galluccio