LECCO – Difficile a credersi, ma anche i conigli lecchesi da oggi sono in lockdown; e no, non è uno scherzo o una metafora riferita a qualche gruppo, ma proprio i dolci leproidi saltellanti non potranno più essere prelevati o immessi in tutto il territorio provinciale.
La causa è maledettamente simile a quelle che da mesi ci obbliga a vivere sull’attenti, ovvero la diffusione di un virus. In questo caso, si tratta in particolare del Mixoma virus, agente eziologico della Mixomatosi, malattia molto grave per conigli e più raramente lepri, che porta l’animale a una morte quasi certa in 4-12 giorni.
Dopo i molteplici casi nella provincia di Monza, l’agente patogeno è stato riscontrato anche in un coniglio selvatico lecchese, in particolare a Casatenovo. Per questo motivo, il dipartimento veterinario dell’ATS Brianza ha deciso di istituire una serie di provvedimenti per contenere il contagio. In particolare, come già detto, non potranno essere prelevati o immessi esemplari di coniglio vivi o morti in provincia; da qui in avanti inoltre, la polizia provinciale si occuperà dell’abbattimento dei conigli infetti, onde evitare una propagazione del virus. In ultimo tutti gli esemplari deceduti a causa della malattia, verranno inceneriti.
Questi provvedimenti saranno validi fino a nuovo ordine, che verrà pubblicato dopo almeno sei mesi dall’ultimo caso accertato di Mixomatosi.