“AVETE AVUTO LA MIA TESTA
MA IL PROBLEMA RESTA”.
RIZZOLINO SI LEVA I SASSOLINI
SULLE SCUOLE PARITARIE

Leggo con un certo fastidio, sia per i contenuti che per i toni, l’intervista del Presidente dell’Associazione delle scuole dell’Infanzia paritarie della città, Angela Fortino, del 29 giugno. Mi sconcerta particolarmente quel richiamo finale a “qualche ex” che, a dire dell’intervistata, agirebbe per “mezze vendette personali”. Qualora quell’ “ex” si riferisse anche all’ “ex” Assessore all’Istruzione del Comune di Lecco, cioè al sottoscritto Salvatore Rizzolino, rinvio al mittente la meschinità di tale insinuazione.

Dal 7 di Ottobre del 2018, data della mia estromissione dalla Giunta Brivio non mi sono più occupato di amministrazione, né sono intervenuto nel dibattito pubblico su argomenti amministrativi.
Oggi, però, constatando la rappresentazione della realtà che emerge dall’intervista del Presidente Fortino, sono costretto ad intervenire sulla questione, per chiarire fatti e circostanze che, a questo punto, è opportuno che si conoscano pubblicamente:

1) Quando il Sindaco di Lecco mi ha comunicato le motivazioni della mia estromissione dalla Giunta, mi ha detto con estrema chiarezza che una delle cause riguardava proprio il rinnovo della Convenzione con l’Associazione delle scuole dell’Infanzia paritarie, in quanto alcuni membri di quell’Associazione non avrebbero gradito la mia presenza nella nuova trattativa (il Consigliere comunale Stefano Citterio, che ho voluto presente a quel colloquio, può testimoniarlo).

2) Esiste in città un problema di denatalità, le tabelle dell’anagrafe lo dimostrano con grande evidenza. Questo problema gravissimo mi ha costretto, mentre ero Assessore, ad un’opera di revisione dell’assetto complessivo dell’intero sistema dell’Istruzione statale, attraverso il cosiddetto nuovo Dimensionamento scolastico. Non si capisce come mai le scuole dell’Infanzia paritarie della città, che sono il segmento dell’istruzione sul quale impatta prioritariamente il calo dell’utenza, debbano invece rimanere immobili davanti al drastico calo delle iscrizioni.

3) Il ragionamento di cui al punto 2 era chiarissimo ed evidente all’allora Presidente Giancarlo Panzeri, il quale mi riferiva anche delle difficoltà che questa questione produceva in seno all’Associazione stessa, in ordine alla distribuzione delle risorse economiche di provenienza comunale. Le scuole con pochi bambini, infatti, ricevono dall’Associazione contributi esorbitanti, penalizzando le scuole con molti bambini, che ricevono invece contributi bassissimi. Anche altri autorevoli membri di quell’Associazione, esprimevano a me e al Sindaco analoghe criticità nel corso di una riunione presso il Collegio Volta: mi riferisco al dott. Luigi Casalone in rappresentanza di don Egidio Casalone, di don Cristiano Mauri e monsignor Franco Cecchin.

4) Era infatti l’evidenza di quella situazione che ci aveva portati ad inserire in Convenzione l’articolo 7, che prevedeva che qualunque tipo di ristrutturazione di quel sistema dovesse essere pattuito con l’Amministrazione comunale, affinché la riorganizzazione avvenisse in maniera ragionata, a tavolino, e non dettata dal fattore della casualità o dalla tentazione di qualche atto di forza da parte di una scuola sull’altra, lasciando magari scoperto il servizio in alcuni punti della città.

5) L’oggi tanto vituperato “ex” Presidente Giancarlo Panzeri, nella trattativa per il rinnovo dell’attuale Convenzione si è premurato di conseguire dal Comune di Lecco, per la parte che egli rappresentava: l’esborso di quote arretrate per un totale di circa 60.000,00 e la stipula di una nuova Convenzione per una cifra complessiva di 1.400.000,00. Una cifra alta, a fronte della chiusura della scuola “Fiocchi” di Belledo, ma che si considerava opportuna ai fini delle difficoltà che la ristrutturazione di quel sistema avrebbe comportato.

6) Il sottoscritto medesimo, in occasione dell’arrivo delle risorse economiche statali di cui al D.Lgvo 65/2017 che incoraggiava la creazione di poli di verticalizzazione dello 0-6, anziché proporre l’incameramento di quelle risorse economiche da parte del Comune (come per altro hanno fatto diversi Comuni – chi più chi meno – essendo già titolari di Convenzioni con soggetti paritari o privati) si premurava di fare in modo che quelle risorse giungessero ugualmente alle scuole del segmento 0-6, sia perché consapevole della difficoltà del tema della riorganizzazione, sia perché quella operazione avrebbe coinvolto l’intero settore pubblico dell’istruzione (statale e paritaria), cominciando a creare un’osmosi virtuosa fra mondi scolastici poco permeabili. La cifra di cui sto parlando fu allora di 270.000,00 che sono piovuti sulle scuole, comprese quelle dell’Infanzia paritarie, e che non erano stati previsti da nessuno, ma arrivavano come una straordinaria provvidenza dell’allora “Buona scuola” del Governo Renzi.

Potrei continuare ancora con ulteriori specifiche di questo tipo, ma quanto detto è già più che sufficiente per permettermi di affermare con grande serenità e chiarezza che, con l’attuale Convenzione, era stato avviato un percorso, erano state predisposte certe condizioni affinché chi di dovere (e non è il Comune, a cui non compete) agisse nell’interesse dei bambini, dei genitori e della collettività.

L’obiettivo era quello di creare un sistema dell’Istruzione dell’Infanzia paritaria che fosse: 1) più idoneo ai bambini per significatività dei gruppi di aggregazione; 2) più economico per le famiglie, abbassando il costo delle rette che coprono il 50% dei costi complessivi; 3) più funzionale alle nuove esigenze della città, colpita dal calo della natalità e sottoposta alle endemiche ristrettezze di risorse economiche sulla parte corrente di Bilancio.

Al Presidente Angela Fortino, che con la sua intervista ci ha raccontato la favola bella che siamo nel migliore dei mondi possibili, che il ruolo dell’Associazione è fondamentale, che il caso Lecco è esemplare, che il calo delle nascite c’è ma non è un problema poi così grave etc … etc…, voglio dire con sereno distacco: avete voluto la mia “testa” e il Sindaco ve l’ha fornita su un piatto d’argento, ma il problema è rimasto; non affrontarlo vuol dire mettere la polvere sotto il tappeto, facendone pagare i costi ai contribuenti lecchesi e ai genitori. Risparmiateci almeno le prediche sulle politiche a sostegno della famiglia e della natalità perché non siete credibili.

 

Cordiali saluti
Salvatore Rizzolino