COLLEGA DEL ‘GIORNO’
INDAGATO PER AVERE SVOLTO
LA SUA PROFESSIONE

LECCO – I CdR (Comitati di Redazione) dei quotidiani Il Giorno e La Provincia hanno espresso la loro solidarietà al collega Daniele De Salvo (in copertina), indagato per avere svolto il proprio dovere di giornalista e avere raccontato i fatti.

Nella giornata di oggi il reporter meratese del ‘Giorno’ è stato convocato dai Carabinieri per la notifica dell’apertura di indagini preliminari nei suoi confronti disposte a fronte della “pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale”. A Merate dove risiede sono arrivati da Lecco ben tre carabinieri, compreso il vice comandante provinciale, il giornalista è stato convocato nella caserma dei CC dove gli è stato notificato l’avviso dell’inizio delle indagini.

Il problema sta nell’avere scritto un articolo in cui ha dato conto delle prime risultanze dell’autopsia eseguita sul corpo di una donna ritrovata cadavere in un’auto immersa nel lago di Como, indicando nell’annegamento la causa del decesso.

“Se questi sono i risultati della legge Cartabia – annota il Comitato di Redazione del Giorno -, che lascia decidere ai magistrati cosa sia notizia, possiamo dire che ciò mette la parola fine al diritto di cronaca, ponendo un bavaglio inaccettabile alla libertà di stampa e al nostro diritto/dovere di informare correttamente i cittadini. Come CdR interpelleremo tutti gli organismi di rappresentanza della nostra categoria per sollecitare un cambiamento urgente della legge, chiedendo inoltre, certi che troveremo risposta, alla Direttrice e all’Azienda di garantire tutela e assistenza al collega Daniele De Salvo, a cui rinnoviamo tutta la nostra solidarietà”.

Il Procuratore di Lecco, E.D. Basso

Dal canto suo, il protagonista di questa indagine preliminare sul lavoro giornalistico commenta così l’accaduto:
“Indagato oggi per oggi: se gli amministratori della giustizia o presunta tale fossero sempre così celeri e solerti nel perseguire tutte le ipotesi di reato, magari anche quelle relative intimidazioni di stampo mafioso… Quali siano gli atti pubblicati non l’ho ancora compreso… ma anche fosse, è il mio lavoro… Ci lamentiamo tutti della malainformazione, ma come si può rendere una buona informazione con questi procuratori e queste normative? Non sono io ad essere sotto inchiesta: non sarà nè la prima nè ultima volta. Lo siamo tutti: giornalisti, editori, lettori, attori e fruitori dell’informazione”.

Direttore, redattori e collaboratori di Lecco News e delle testate quotidiane del gruppo IperG esprimono all’apprezzato collega Daniele tutta la loro vicinanza e solidarietà – umana e professionale – alla luce di questa che riteniamo una palese lesione dei diritti di base dell’informazione, sanciti come noto fin dall’articolo 21 della Costituzione.

S. T.