CONOSCERE DIVERTENDOSI:
LECCO CITTÀ MEDIOEVALE
TRA CULTURA E TURISMO

lecco città medioevale 02LECCO – Presentatoa Villa Locatelli il progetto “Lecco Medioevale”, un sistema lecchese per la valorizzazione e la gestione integrata dei beni culturali, promosso dalla collaborazione tra Parco Monte Barro, Provincia di Lecco, Comune di Lecco e Fondazione Cariplo.

Il consigliere Ugo Panzeri ha richiamato l’attenzione sul periodo storico protagonista del progetto, il Medioevo: “è stato un periodo molto discusso, tra quanti lo hanno identificato come epoca del decadimento della civiltà e coloro che l’hanno identificato nell’inizio di un nuovo percorso della storia dell’umanità”. Sta di fatto che il Medioevo, come il periodo attuale, è un momento di grande transizione.

“Con questo progetto – continua Ugo Panzeri – abbiamo deciso di intraprendere due filoni: uno culturale, legato alla mappatura delle emergenze medioevali sul territorio; l’altro turistico, incentivato da LeccoApp, applicazione volta ad adeguarsi alle richieste della società per stimolare la crescita del turismo. Questi due fattori, cultura e turismo, devono però essere amalgamati, appaiati, per ridare energia al territorio”.

lecco città medioevale 04Il lavoro che ha condotto alla realizzazione del progetto “Lecco Medioevale” è in corso da quattro anni, nei quali il Parco Monte Barro, nelle vesti del suo Presidente Federico Bonifacio, ha ricevuto il sostegno della Regione Lombardia, del bando Cariplo, della Provincia e del Comune di Lecco e delle parrocchie di Pescate e Galbiate. “Un piccolo parco è riuscito con 1.379.455 euro di donazioni, a realizzare questo grande progetto – prosegue Bonifacio – l’idea non è stata solo legata al restauro delle opere, ma l’intento è stato finalizzato all’allargamento del discorso della conoscenza e alla fruizione di nuovi itinerari”.

Tra le opere più significative, nel territorio del Parco, emergono: la ristrutturazione del polo turistico culturale dell’Eremo; l’impianto di illuminazione e valorizzazione della Chiesa di S. Maria; la restaurazione dell’oratorio della Chiesa di San Michele; l’intervento nella fruizione dei collegamenti alla Chiesa di S. Agata, durante il quale sono stati portati alla luce i resti archeologici di una antica fortificazione.

Ponte Azzone Visconti veduta del Monte Barro, Malgrate, 1917
Ponte Azzone Visconti veduta del Monte Barro, Malgrate, 1917

Altro elemento, sopraggiunto durante i lavori per Lecco Medioevale, è stato relativo al tanto dibattuto Ponte Azzone Visconti, spesso nelle prime pagine dei giornali locali per la questione della riduzione della viabilità ad una sola corsia, in uscita da Lecco. Tale infrastruttura, a pochi passi dal Parco Monte Barro, è stata contemplata nel progetto, in riferimento alla decisione di installare un’illuminazione scenografica sul ponte, ritardata proprio a seguito dei fatti sopracitati.

“Il ponte in questione – aggiunge il primo cittadino Virginio Brivio – rappresenta un collegamento storico e fisico tra città e Parco”, questo progetto è stato “carnefice” della chiusura parziale del ponte, grazie agli studi e approfondimenti legati agli aggiustamenti apportati al ponte Vecchio. Tale studio è ora in via di completamento per mano degli studenti del Politecnico, ma gli aggiustamenti previsti saranno relativi all’eliminazione dell’illuminazione sopra al ponte, sostituita da una scenografica al di sotto; inoltre i parapetti moderni verranno sostituiti con altri, più coerenti con la parte sottostante.

Lecco Medioevale, come ricordato dal presidente Bonifacio, “ha istituito iniziative collaterali al Parco, una tra tutte, la realizzazione del gioco in scatola “A memoria“, 800 copie che verranno distribuite gratuitamente nelle scuole, per far conoscere il territorio, divertendosi”, tale gioco è la riconferma della sinergia tra Enti, e non contemplerà solo beni del Parco, ma dimostra l’eterogeneità dell’offerta proposta, lungo tutto il territorio lecchese. “Questo progetto testimonia un dialogo bello e positivo tra città e territorio” commenta Brivio.

lecco città medioevale 05La selezione dei beni e le finalità degli 88 itinerari proposti, sono stati così spiegati dalla storica dell’arte Giovanna Virgilio: “i beni sono stati selezionati secondo alcuni criteri di analisi delle banche dati della Provincia, sono stati individuati 1.530 beni compresi tra V e XV secolo, da questi sono stati poi circoscritti i più caratteristici e innovativi, nell’ottica di evitare la sovrapposizione tra più interventi in uno stesso sito e dare spazio a tutti”. “Tale percorso – continua Giovanna Virgilio – ha come finalità quella turistica, per far sì che turisti e cittadini prendano consapevolezza della bellezza e autenticità di questi beni”.

“Lecco Medioevale” è stato realizzato, ma soprattutto promosso, grazie alla creazione di un’applicazione specifica: LeccoApp. L’applicazione è gratuita e, spiega la responsabile Moma Laura Colleoni, descrive i principali punti d’interesse in 7 itinerari, divisi in tre categorie differenti: Lecco, Lago e Alta Brianza; Valle San Martino, Valsassina e Adda; e Monte Barro. LeccoApp dispone dei contenuti fotografici e delle descrizioni storiche dei beni ed è inoltre utilizzabile per ricettare punti d’interesse nelle vicinanze del sito.

Essenziale il contributo di oltre 700.000 euro di Fondazione Cariplo, il cui presidente Mario Romano Negri è sempre pronto a supportare valide iniziative come questa e ricorda i prossimi due eventi: il 10 e l’11 giugno al Politecnico avverrà l’incontro tra fedeli e non sul tema dolore, all’interno del progetto “Il Cortile dei gentili”, introdotto dal cardinale Ravasi; inoltre è stata presentata la domanda per il riconoscimento UNESCO per San Pietro al Monte, in viaggio verso Parigi per essere introdotto nella Tentative Lists.

Martina Panzeri