IL COMMENTO. “A LECCO, MIGRANTE NAVE E NEVE”

Cara Lecconews,

Raffaello Mascetti - Wikipediasiamo nei paraggi del Conte Mascetti con le ultime comunicazioni sull’arrivo dei migranti nella ex scuola di Bonacina.

– Dopo aver sentito il Sindaco dire che il suo primo obiettivo era non calare dall’alto la scelta quando invece è stato proprio così, mai affrontata, condivisa, cresciuta con gli abitanti del rione in totale assenza di fiducia e trasparenza infatti comunicata solo a cose fatte

– Ora si aggiunge che l’arrivo nei prossimi giorni di una (prima) ventina di persone migranti ha presupposti diversi da quanto detto solo due settimane fa.

Dovevan essere pochi giorni per ogni migrante giusto il tempo delle pratiche, per poi indirizzarli in altri centri. Invece pare saran da subito fissi qui fino a (dopo) Natale.

Otto, sette, sei settimane, l’informazione sui mass media non riesce a dare una data univoca, addirittura solo tre giorni fa, è stato scritto fino al 30 novembre che significherebbe meno di 4 settimane, oggi si legge invece “l’hub è per due mesi” che vuol dire gennaio.

I casi son due. O non c’è una vera data o l’obiettivo è trovare nel frattempo una sistemazione in loco, solo diversa.

– La data non è di importanza relativa perché il Prefetto ha tenuto a farci sapere che le venti persone migranti non avran solo vitto e alloggio ma faranno dei lavori a favore del territorio per non restare con le mani in mano, per evitare anche che possano delinquere. Che, detta come la dice il Prefetto, deve evidentemente essere una caratteristica del migrante o di chi non fa nulla

– E allora via con lavori per la comunità per vederli come risorse, come se debbano ripagare l’accoglienza, nemmeno, già da una posizione di forza, chiedendoglielo prima, ma così coercitivamente.
Servirebbero a questo punto più corsi a noi autoctoni se abbiam bisogno di trasformarli in lavoratori a gratis per poterli accettare.

– Uomini che in pochi giorni, magari dopo mesi di peregrinare per deserti, lager libici, traversate del Mediterraneo, marce dai Balcani, sono sballottati in più centri e, nemmeno il tempo di tirare il fiato, subito sotto, con lavori e corsi di lingua full time.

Dai magari c’è l’occasione di farli giocare con la neve. Mentre la spalano.

E intanto non si sa (più) niente, né dalle istituzioni né da altri, sulle condizioni di vita dei migranti sul territorio e tantomeno quelli nel Centro di Malgrate salito le scorse settimane alla ribalta per un amen.

“Lo scopo del lavoro è quello di guadagnarsi il tempo libero”
(Aristotele)

Paolo Trezzi

Lecco