IN TRENO PER LA MEMORIA:
CON I SINDACATI 43 STUDENTI
DA LECCO VERSO AUSCHWITZ

LECCO – “La memoria si svolge al futuro e si consegna alle giovani generazioni chiedendo loro di rivisitare la propria storia”: per questo motivo giovedì prossimo 43 studenti lecchesi partiranno in direzione Auschwitz, aderendo all’iniziativa In treno per la memoria, organizzata a livello regionale dai sindacati CGIL, CILS e UIL.

Le scuole coinvolte quest’anno sono l’istituto tecnico Badoni, il Greppi di Monticello, l’istituto professionale Fumagalli di Casatenovo e il liceo Grassi. Gli 800 studenti lombardi partiranno dal binario 21 della stazione Centrale di Milano, lo stesso di quei convogli che tra il 1943 e il 1945 deportarono nei campi di sterminio migliaia di ebrei e perseguitati dal regime nazifascista.

“Saranno giorni di lavoro intenso”, spiega il segretario CGIL Diego Riva: sono previsti numerosi momenti di attività didattica e di discussione, “affinché cresca la coscienza storica e quindi si possa affrontare futuro in maniera più adeguata”. A bordo del treno, ad esempio, sarà installata una biblioteca ed un vagone sarà espressamente dedicato ad ospitare laboratori e conferenze. Il fulcro dell’esperienza sarà poi la visita ai campi di Auschwitz e Birkenau, insieme alla commemorazione al memoriale della Shoah.

“Una volta conosciuta la Shoah, ci si fa candele della memoria”, dichiara Mirco Scaccabarozzi della CISL: “La memoria deve essere qualcosa di presente, vivo e attuale, bisogna viverla tutti i giorni con impegno costante”. La memoria è quindi un richiamo costante a capire e vigilare su un presente che genera forti interrogativi e preoccupazioni: “Parlare delle leggi razziali nazifasciste fa capire quanto è complicato capire le cose che avvengono oggi, come i porti chiusi e i centri d’accoglienza svuotati”, sottolinea Riva, ricordando l’espulsione dei giovani ebrei dalle scuole. E in riferimento alla legge 132, ex decreto sicurezza, Scaccabarozzi commenta: “Questo sistema non ci piace, perché è una negazione dei diritti. Dobbiamo impedire la pedagogia dell’odio, che ancora oggi qualcuno continua a mettere in campo”.

Ripartire dai giovani significa perciò tentare di “far capire che attraverso la Resistenza c’è stata possibilità di creare la libertà di cui oggi godiamo”, ricorda Diego Riva. Dal ricordo degli scioperi e delle conseguenti deportazioni del 7 marzo 1944 a In treno per la memoria, l’intento dei sindacati è unitario: “Comprendere che la democrazia e la Costituzione nate dopo guerra hanno permesso di ottenere un Paese che garantisce dei diritti, che devono essere mantenuti in vita”.

 

I. N.