INTERVISTA/VINCENZO TONDALE,
STORIA DELLO SCI CLUB LECCO
E “PADRE” DI TANTI TALENTI

LECCO – Dici Sci Club Lecco e dici Vincenzo Tondale, ormai tra le due parti si è creata la massima sinergia – così come accostare l’uno all’altro diventa quasi automatico, normale per gli addetti ai lavori.

Classe ’60 e di origini meridionali, Tondale prima da atleta poi da tecnico sta onorando da una vita la maglia – o meglio le giubbe rosse (così vengono chiamati i componenti del club) – della città manzoniana. La sua carriera agonistica s’interrompe a soli 22 anni, dove tocca l’apice ai campionati universitari; poi capisce che in quella veste non avrebbe mai sfondato e allora preferisce trascorrere le sue giornate crescendo nuove leve.

“È vero – dice Vincenzo -, dopo alcune stagioni di gavetta iniziai ad occuparmi dei ragazzi in piena autonomia, Lecco è sicuramente la mia casa; se escludiamo una piccola parentesi in Valgerola, ormai è mezzo secolo che respiro l’aria del Resegone”.

Vincenzo, sei allenatore capo della categoria Children. Tante le gioie provate e i ragazzi lanciati, tra i più meritevoli da segnalare…
“Sono davvero molti, tutti comunque da ammirare per l’impegno profuso al di là che abbiano fatto strada o meno. Partiamo parlando di Alberto Losa che fu secondo al trofeo Topolino, Jmer Sola e Ivan Codega che vinsero il campionato italiano Ragazzi. Saul Bianchini oro al Pinocchio internazionale, Davide Baruffaldi anche lui oro ai tricolori e ancora Alessia Medetti che nella categoria Giovani vinse ben quattro titoli italiani. Vorrei citare anche Rigamonti e Malzanni, due ragazzi tanto promettenti quanto iellati – fermati solamente da due gravi infortuni”.

Poi ci sono le punte di diamante Roberta Melesi e Nicolò Molteni giusto?
“Sicuramente una grande soddisfazione per lo Sci Club Lecco, aver cresciuto due atleti di coppa del mondo, credo sia un vanto e un orgoglio per la nostra società. Roby ormai da tempo ne fa parte, mentre Nicolò ha recentemente (ndr ieri) debuttato nel SuperG di coppa del mondo finendo 45esimo a Beaver Creek. Un’altra grande gioia per lo sci lecchese”.

E quest’anno come la mettiamo, nel gruppo Giovani ci sono elementi che possono ripercorrere le tappe della tandem di cui sopra?
“Forse Sofia Parravicini, Eleonora Pizzi, Nico Picech, sicuramente Bertoldini hanno le chance per emergere. Ritengo sia impossibile dire a che traguardi possano ambire, solo col tempo lo vedremo”.

Tornando ai Children, rimanete comunque uno dei più blasonati club italiani, su questo non ci piove..
“Concordo, anche se ogni anno si riparte da zero e in questo senso vorrei ringraziare i miei due splendidi e validi collaboratori Giuseppe Alborghetti e David Mellera per il loro indispensabile apporto”.

In Lombardia continuerà il vostro dominio?
“Dominio credo sia una parola esagerata; di sicuro ci faremo valere. In prospettiva vi sono tanti ragazzi promettenti, ripeto ne riparliamo più avanti. Adesso come uso dire, testa bassa e pedalare iniziando sin dai piccolini della categoria Pulcini”.

L’attenzione dello sci Lecco tuttavia è rivolta anche per così dire ai meno bravi giusto?
“Esattamente, non tutti possono essere campioni; nello sport è doveroso integrare anche gli appassionati. Magari si faranno largo in ambiti minori, oppure tra gli amatori, l’importante direi fondamentale ritengo sia l’aggregazione sapersi rapportare con gli altri. Insomma una scuola di vita”.

E tuo figlio Simone?
“Nulla anche lui si diverte, se la sta cavando bene. Io da padre non pretendo nulla se avrà le qualità per emergere tanto di guadagnato. In caso contrario nessun problema ci mancherebbe altro”.

Alessandro Montanelli