LECCO – Cambio di panchina per la Lecco Basket Women, che ha scelto un volto femminile per guidare la squadra nel prossimo campionato di Promozione. La società del presidente Benzoni ha deciso di puntare su Valentina Canali, giovane allenatrice di Casatenovo, alla sua prima esperienza come capo allenatore in una squadra senior.
Conosciamo meglio il nuovo coach a cui chiediamo com’è nato l’amore per la pallacanestro.
Avevo 6 anni, mia madre mi portò a qualche allenamento minibasket con mio fratello più grande, ricordo ancora l’istruttore, un ragazzo di nome Paolo che mi mise sulle spalle per realizzare il primo canestro. Da li in poi non ho più smesso di provare a fare canestro, con alterne fortune.
Prima di diventare allenatore, sei stata una giocatrice. Raccontaci le tue esperienze.
Ho giocato tanti anni fra giovanili e serie minori, ma come giocatrice non sono mai stata dotata. Tuttavia, la passione è sempre stata totalizzante, tanto che, finito il liceo, ho iniziato l’iter di formazione da allenatore. Al primo anno di corso impressionai positivamente il formatore, che mi propose un ruolo da assistente alle sue squadre giovanili per la stagione successiva…e così è iniziato il mio viaggio da coach. Le mie prime quattro stagioni le ho vissute nel maschile, dividendomi fra giovanili, le esperienze del Trofeo Bulgheroni e del Trofeo delle Province allenando la selezione di Milano e un anno come assistente nell’allora C2 maschile. Poi, è arrivata la chiamata del Geas Sesto S.Giovanni, dove ho trascorso 5 anni importantissimi e ai massimi livelli per il settore giovanile femminile, tra finali nazionali e giocatrici “azzurre”. Terminata questa esperienza, un anno di transizione a Valmadrera fra giovanili e assistente in serie B, e poi l’approdo per due stagioni a Giussano, sempre fra giovanili e assistenza in prima squadra. Esperienza terminata solo per la nascita a settembre 2019 di Cecilia, la mia bimba.
Ora hai deciso di rimetterci in gioco scegliendo il progetto di Lecco Basket Women. Cosa pensi di poter insegnare a questo gruppo?
Ero già stata contattata dalla società la scorsa primavera per un progetto sul settore giovanile, ma al quale ho dovuto rinunciare per la gravidanza. A giugno, quando ho ricevuto la proposta per la prima squadra, sinceramente non pensavo lontanamente di riprendere ancora per un altro annetto e di dedicarmi solo a bimba e lavoro… Ma la voglia di fare bene, l’entusiasmo e la fiducia che ho percepito mi hanno convinto ad anticipare i tempi. Della squadra conosco solo alcune delle giocatrici ma so che la società sta cercando di allestire un gruppo ambizioso, da parte mia porterò una grande etica del lavoro, la “professionalità” e le competenze sviluppate nel mio percorso e la convinzione che se si lavora duramente per migliorarsi, in primis individualmente, i risultati di squadra sono la conseguenza naturale.
Che obiettivi ti poni?
Far migliorare le mie giocatrici, creare un gruppo coeso e motivato che condivida gli obiettivi e ovviamente vincere il più possibile.