LA LETTERA/”ALLE POSTE,
DELLA POSTA, NON FREGA NULLA”

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo questa lettera di un privato lecchese. La “giriamo” ai diretti interessati (ovvero a Poste Italiane) ma lo facciamo… via internet e non spedendo una busta.
Come potete leggere in questa comunicazione a LeccoNews.LC, l’autore non è infatti molto convinto del servizio di consegna della corrispondenza…
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ALLE POSTE, DELLA POSTA, NON FREGA NULLA

OGGI ho avuto l’ennesima conferma di come le Poste abbiano come centralità 
della loro missione il settore finanziario e i bazar del mercato e non più il servizio al 
cittadino per quanto riguarda la corrispondenza.

Il ritiro della corrispondenza, delle raccomandate, espressi ecc. è la prova 
provata che appunto della posta, alle Poste, non frega nulla. Sembra un paradosso.

Paradosso pari a quello di doversi recare per il ritiro della suddetta allo 
sportello centrale di via Dante e non a quello, oggettivamente più logico, 
ad un passo, o poco più, da casa. Dall’indirizzo di recapito.

Ora la consegna delle raccomandate, credo 10 volte su 10, è appaltato a 
società private che ne curano la consegna, o ( visti i risultati) dovrebbero 
curarla. Probabilmente per la tipologia del contratto, per il carico di lavoro e i 
costi riconosciuti, non so, è un servizio che fa acqua. 
Per esempio io o mia moglie eravamo a casa diverse volte nelle quali abbiamo 
poi, nella stessa giornata, trovato nella cassetta postale l’avviso di mancata 
consegna e la cartolina gialla ( in realtà ora è bianca) per il successivo ritiro delle 
stesse raccomandate appunto presso lo sportello centrale di Viale Dante.

Questo mi fa pensare, essendo capitato diverse volte, che d'abitudine non 
consegnano a mano la corrispondenza da firmare, come dovrebbe essere prassi, 
ma, per guadagnare tempo (?), lasciano direttamente solo l’avviso.

Da qui una cascata di incombenze per il cittadino che fanno perdere tempo e 
soprattutto creano disagi.

Il ritiro alla sede centrale, dove la coda è, inevitabilmente, abbondante 
soprattutto al sabato, non regolamentata da nessun numero d’attesa e senza sedie
e spazio almeno decentemente confortevole per attendere il proprio turno.

Chiudiamo un occhio per un giovane, ma una persona anziana, in questa maniera 
è costretta a delegare spesso qualcuno, riducendo la propria indipendenza, 
o fare chilometri per ritirare una semplice raccomandata,
per non parlare del tempo “perso”.

Mi chiedo e chiedo quindi quali sono gli ostacoli che ostano a tenere in 
giacenza per il successivo ritiro le raccomandate/essicurate/espressi ecc non 
recapitate direttamente, allo sportello postale più vicino al luogo del destinatario?

[Lettera firmata]