LECCO – Undici mesi è la pena inflitta dal giudice monocratico di Lecco Paolo Salvatore a un 30enne per la rissa scoppiata nella serata del 19 giugno 2021 sul lungolago di Lecco, all’altezza di piazza Cermenati.
I fatti sono stati descritti oggi in aula da un inquirente della Polizia di Stato che ha coordinato l’intervento e individuato le otto persone coinvolte, sei italiani e due albanesi, e un testimone chiave. All’origine della rissa futili motivi e l’imputato, M. Q., di origine albanese, assistito dall’avvocatessa Graziana Gatti, doveva rispondere di lesioni per aver inferto calci e pugni e mandato in ospedale un giovane lecchese.
Secondo quanto ricostruito, due albanesi hanno affrontato un gruppo di giovani lecchesi che aveva festeggiato un compleanno in un locale nella zona di piazza Cermenati. Prima ci furono delle battute, forse apprezzamenti su una ragazza, quindi si affrontarono e due lecchesi, per i traumi riportati, finirono al Pronto Soccorso dell’ospedale ‘Manzoni’ con una prognosi di 5 giorni.
Gli agenti della Questura di Lecco intervennero sul luogo della rissa e attraverso le immagini del sistema di videosorveglianza individuarono tutte le persone coinvolte. Due albanesi vennero denunciati per lesioni, uno ha chiuso il conto con la giustizia in sede di udienza preliminare mentre l’altro è stato processato oggi.
Il PM Caterina Scarselli ha chiesto la condanna a un anno e 2 mesi, l’avvocatessa Gatti l’assoluzione per non aver commesso il fatto, non essendoci la prova che sia stato il suo assistito a sferrare calci e pugni a uno dei giovani finito in Pronto Soccorso. Il giudice gli ha inflitto 11 mesi di carcere, senza la sospensione della pena.
A.Pa.