LECCO, PREZZI AL CONSUMO:
AUMENTANO ALCOL E ALIMENTI
IMPENNATA PER LE BOLLETTE

LECCO – A novembre l’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività registra un aumento su base annua (+2%) e una variazione nulla rispetto al mese precedente. A cura dell’Ufficio Statistica del Comune di Lecco ecco una breve sintesi delle principali variazioni registrate nel mese di novembre 2018 sulle variazioni dei prezzi al consumo a livello locale.

La variazione mensile dell’indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC) al lordo dei tabacchi, risulta nulla e lascia alle spalle le variazioni negative degli ultimi due mesi. Nette le variazioni mensili delle varie divisioni di spesa che vedono in forte aumento alimentari e bevande alcoliche e tabacchi e in decisa diminuzione comunicazioni e servizi ricettivi e di ristorazione.

Passa dal + 1,9% del mese di ottobre al +2% del mese in esame la variazione annuale che si avvicina al suo valore massimo (+2,2%) registrato nel corso dei mesi estivi.

A livello nazionale si registra una diminuzione della variazione mensile, che passa dal valore nullo al -0,2% e registra pertanto un andamento contrapposto a quello locale (la variazione registrata a Lecco pur essendo nulla è comunque in aumento rispetto a quella registrata nel mese di ottobre che era pari al -0,3%).
La variazione annuale nazionale si attesta al +1,6%, è ancora inferiore a quella locale, e resta invariata rispetto al mese di ottobre (+1,6%).

L’indice locale rimane stabile a 102,1 decisamente basso se si considera che la base è anno 2015=100 e che pertanto in quasi 3 anni l’aumento dei prezzi al consumo è stato di poco più di 2 punti percentuali. A livello nazionale lo stesso indicatore si attesta a 102,4. Il differenziale rispetto al dato locale si porta a tre decimi di punto e si sta riducendo Nel mese di luglio il differenziale risultava nullo e entrambi gli indici si attestavano al 102,7.

Le variazioni della Componente di fondo, cioè l’indice generale al netto degli energetici e alimentari freschi sono di segno e andamento opposto: quella mensile è pari a -0,2% (il dato nazionale e’ inferiore -0,4%) e quella annuale registra un valore del + 1,4% (stabile rispetto al dato del mese di ottobre e molto più alta del dato nazionale che si attesta al +0,7%).

Analisi delle variazioni per divisione di spesa:

– le divisioni con le maggiori variazioni mensili in aumento sono: Alimentari e bevande analcoliche e Bevande alcoliche e tabacchi (rispettivamente +1,5% e +1,4%). Variazioni decisamente superiori a quelle registrate a livello medio nazionale (+0,5% e +0,2%). Per la divisione degli alimentari si evidenzia un consistente aumento di prezzo per i prodotti freschi (in particolare la frutta) e delle bevande (acqua minerale e succo di frutta); variazione in aumento anche per le bevande alcoliche (in particolare per i vini);
– le contrazioni maggiori sono registrate dalla divisione Comunicazione (-1,3%) e dai Servizi ricettivi e della ristorazione (-1,2%) dove la diminuzione dei servizi di alloggio (alberghi, villaggi vacanze, campeggi, ecc.) da imputare al carattere stagionale del servizio stesso è più forte dell’aumento dei ristoranti, bar e mense;
– le maggiori variazioni a livello annuale sono quelle della divisione Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+6,3%) riconducibile ad aumenti avvenuti nei mesi scorsi circa le diverse tariffe/utenze (acqua, energia elettrica, gas, rifiuti, gasolio per riscaldamento, ecc.) e quella della divisione Altri beni e servizi (+5,4%) dove le variazioni dei servizi finanziari n.c.a (servizi bancari) e degli altri servizi n.c.a (tariffe amministrative) hanno le più alte variazioni i aumento;
– in diminuzione di 7,1 punti (la più alta variazione annuale) è la divisione Comunicazione che è sempre stata in diminuzione nel corso del 2018 e che in questo mese ha intensificato la diminuzione a causa della variazione di segno meno del prezzo degli apparecchi telefonici (sia fissi che mobili) e telefax.

Analisi delle variazioni per tipologia di prodotto:

Beni (+0,4% e +1,5% rispettivamente variazione mensile e annuale)
– la variazione mensile più consistente è quella dei beni alimentari (+1,6%) già esaminati sopra. Pressoché stabili le altre tipologie (beni energetici e altri beni -0,1% e tabacchi variazione nulla);
– le variazioni annuali confermano l’andamento dell’ultimo anno registrato dai Beni energetici che risultano i più inflattivi con una variazione del +9,4%; variazione annuale di segno più anche per i tabacchi (+2,9%) e per i beni alimentari (+1,5%).

Servizi (-0,4% e +2,5% rispettivamente variazione mensile e annuale).
– si riduce ulteriormente la contrazione dei prezzi rispetto al mese precedente (ottobre -0,1%; settembre -1,3%). Ancora di segno meno, infatti, i prezzi dei servizi ricettivi e di trasporto dato il carattere stagionale dei prodotti rilevati;
– a livello annuale la variazione risulta stabile rispetto a quella registrata nel mese di ottobre (+2,5%).
Il differenziale inflazionistico tra le due tipologie di prodotti (beni e servizi) è pari ad un punto.

Analisi delle variazioni per frequenza d’acquisto dei prodotti:
– l’unica variazione mensile di segno più è quella registrata dai prodotti ad alta frequenza d’acquisto (+0,9%) riconducibile all’aumento dei generi alimentari.
– contrazione a livello congiunturale per i prodotti a media frequenza di acquisto (-0,5%). Rispondono a questa classificazione le spese per abbigliamento, le tariffe, i medicinali, i trasporti stradali, ferroviari, marittimi e aerei, i servizi ricreativi, ecc. e per i prodotti a bassa frequenza d’acquisto (-0,3%) che incorpora le variazioni degli elettrodomestici, dell’acquisto dei mezzi di trasporto, di articoli sportivi, di apparecchi informatici e fotografici, ecc.
– la tipologia più inflazionistica è quella dei beni a media frequenza di acquisto (+2,3%) seguono quelli a bassa frequenza (+2,1%) e in ultimo quelli ad alta frequenza (+1,3%).

Di seguito le variazioni degli indici dei prezzi al consumo degli aggregati di prodotto che hanno avuto le maggiori variazioni in aumento e in diminuzione rispetto al mese di novembre 2018: