L’OPINIONE/CATALOGO OPERE PUBBLICHE, “UN PORTALE FUORI DALLA REALTÀ”

Cara Lecconews,
presentare un Catalogo delle Opere pubbliche in stile Postalmarket come ha fatto il Sindaco ogni due giorni con ripetute e pompose conferenze stampa, altisonanti comunicati, fin addirittura a una serata pubblica, il tutto modello televendita per un servizio al cittadino oggettivamente inutile nella concretezza reale del quotidiano, non può che essere segno di continua difficoltà.

Non perché il Portale delle Opere pubbliche non possa essere almeno comodo ma, innanzitutto, perché non è qualcosa dirimente, che migliora la vita del cittadino.

Che deve farci col Portale delle Opere pubbliche? Andare ogni giorno a verificare se l’Opera pubblica che magari ha davanti a casa, sta avanzando o invece è ferma?
E magari abita davanti al Bione, al Tribunale, all’asilo di Bonacina, alle strade con caos e centinaia di passaggi pedonali non pittati?
Ma vuoi mettere la curiosità di consultare il Portale? E dopo, di grazia, che gli cambia, nel reale, della vita del cittadino? Niente!

Questa Amministrazione è in difficoltà e confusione e così prova a distrarre

– PERCHÉ invece per il Bilancio, il Nuovo Bione coi privati, il traffico caotico, l’aumento al massimo possibile dell’addizionale IRPEF anche ai più fragili, i tagli ai servizi, le rette più care, ossia tutte cose che riguardano qui davvero la vita quotidiana, di adesso, oggi, di tutti i giorni delle persone, giovani, sportivi, anziani, famiglie, il Sindaco Gattinoni non ha fatto mai – e si è guardato bene dal fare – una che sia una serata pubblica, un comunicato stampa, non dico una cena segreta a Villa Manzoni ma almeno un minimo ascolto dei cittadini, magari negli exCdz dei rioni?
No, nulla. E il cittadino? Affari suoi

Non si può sempre far solo gli imbonitori, i Mike Bongiorno, come se la quotidianità fosse una televendita

I Cittadini alla fine la spengono la TV perché fuori dagli spot c’è la vita vera, concreta, reale, anche con le sue difficoltà che troppo spesso la politica non solo non affronta ma, con le sue scelte, affonda.

Paolo Trezzi
Lecco