L’OPINIONE. PAOLO TREZZI:
“ORDINE NON MANIFESTO”

Dopo tavolini e gazebo in piazza che sembran un accampamento di stili e per reduci di guerra bisognosi di infermeria, dove decisamente è stato mal interpretato il desiderio di lasciar a bocca aperta i turisti, non si può non sollecitare attenzione per altri punti della città dove la vista è offuscata da più o meno evidenti pugni negli occhi.

Se da un lato mettiamo sul lungolago fioriere più o meno curate ma almeno segno di buona volontà, proprio di fronte, tra retro del Teatro e Tribunale c’è quell’impalcatura invadente di tubi innocenti e cartelloni pubblicitari che quando finalmente si smonterá sarà sempre troppo tardi.
Ma poi quando si smonta?

Siamo così disperati di soldi da dover vendere così male buongusto e sobrietà?

Siamo invasi da pannelli pubblicitari lungo le strade cittadine, quelle provinciali, impattanti e invadenti.
Quando si fa una pulizia?

Né abbiamo, immotivatamente, in termini di stile e gusto, di spazi pubblici e luoghi di tutti, dentro piazze, attaccati a inutili e inutilizzate rastrelliere per il bike sharing, piazzati su ogni muro e a lato di troppe strade.


Davvero crolla il bilancio se questi pannelli, megamanifesti da muro e cavalcavia non ci fossero?

Quando sarà tempo dopo un frettoloso Logo di riconoscimento della Città di uno stile, disegno e ordine come biglietto da visita e pubblicità per turisti e abitanti?

 

Paolo Trezzi

Lecco