SVOLTA NEL CASO GILARDI:
“VIOLATA CONVENZIONE EUROPEA
DEI DIRITTI DELL’UOMO”

STRASBURGO (F) – La Corte europea dei diritti dell’uomo condanna l’Italia per la violazione dell’articolo 8, diritto al rispetto della vita privata, sul caso di Carlo Gilardi, l’ex professore 93enne ospite nella Rsa Airoldi e Muzzi di Lecco dal 30 ottobre 2020.

Il cugino di Carlo Gilardi Augusto Calvi il 20 settembre 2021 ha presentato il ricorso e oggi la Cedu, composta dal presidente Marko Bošnjak (Slovenia), Alena Poláÿková (Slovacchia), Krzysztof Wojtyczek (Polonia), Ivana Jelic (Montenegro), Gilberto Felici (San Marino), ha condannato l’Italia e il tribunale di Lecco ne dovrà prendere atto, per due motivi: in primis perché Gilardi è stato rinchiuso e in secondo luogo perché i parenti – nel caso specifico il cugino – non hanno avuto l’accesso e potuto incontrare il 93enne nella struttura lecchese. La sentenza avrà ripercussioni sulle decisioni del giudice tutelare.

“Ho già comunicato all’amministratore di sostegno e al giudice tutelare, afferma l’avvocato Mattia Alfano, la sentenza della Corte Europea e ho chiesto di prenderne atto con le conseguenti decisioni”. “Faremo valere le nostre ragioni – conclude il legale – e  chiederemo il rispetto dei diritti dell’uomo”.

> La sentenza della Cedu sul caso Gilardi (Pdf)

La causa riguarda la collocazione sotto tutela legale di Gilardi e l’isolamento sociale conseguente alla sua collocazione in una casa di riposo.

Nell’istanza alla Corte europea si legge: “Carlo Gilardi è stato posto sotto la completa dipendenza del suo amministratore in quasi tutte le aree e senza limiti di tempo”. Inoltre rileva “con preoccupazione che le autorità hanno, in pratica, abusato della flessibilità dell’amministrazione di sostegno per perseguire le finalità che l’ordinamento italiano assegna, con severi limiti, all’OSI (Trattamento sanitario obbligatorio”), il cui quadro legislativo avendo quindi elusa mediante ricorso abusivo all’amministrazione di sostegno”. Infine l’istanza alla Corte conclude che “mentre l’ingerenza perseguiva l’obiettivo legittimo di proteggere il benessere di CG in senso lato, era tuttavia, alla luce della gamma di misure che le autorità potevano adottare, né proporzionata né adatta alla sua situazione individuale“.

I fatti sono stati ripercorsi dal cugino Augusto Calvi che ha presentato il ricorso all’Alta Corte Europea e oggi ha ottenuto ragione dopo anni di lunghe battaglie e così potrà riabbracciare e incontrare Carlo Gilardi.

Angelo Panzeri

La CEDU – Corte europea dei diritti dell’uomo è stata istituita a Strasburgo dagli Stati membri del Consiglio d’Europa nel 1959 per giudicare le presunte violazioni della Convenzione europea dei diritti dell’uomo del 1950.